Gienne Gennaio 2018

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    Si riparte! Con un nuovo anno e, naturalmente, con gli auguri per un felice e proficuo 2018.
    Auguri sinceri e di cuore pur sapendo che, come del resto anche negli anni passati, il 2018 sarà un anno positivo ricco di soddisfazioni e di problematiche.
    Il lago di Garda vive la sua “regionalità” ai margini delle regioni di appartenenza. Lontano da Milano, da Venezia e Trento. Temi incontrastati del nuovo anno saranno sicuramente la nuova condotta del depuratore in sponda bresciana e la costruenda Tav, che andrà a interessare i territori del basso Garda.
    Per la prima, lo Stato mette a disposizione cento milioni di euro, mentre gli altri 130milioni dovrebbero essere elargiti dalle casse regionali che si affacciano sulle sponde gardesane con il contributo anche della tassa del turismo.
    Ho sempre sostenuto che questo mensile non si sarebbe mai interessato di politica, e continuerà a farlo, ma del territorio si!
    Non voglio entrare dunque nel merito della costruenda “ferrovia veloce” tanto oramai nessuno la potrà più fermare, modificare però si. Nei pressi di Brescia i cantieri sono oramai una realtà, nelle colline moreniche sarà questione di pochi mesi.
    Ma quello che mi ha lasciato stupito è la dimenticanza della presenza del bacino gardesano con i suoi 27 milioni circa di presenze, e quindi anche un grande bacino di economia, di una fermata ferroviaria a Desenzano del Garda. Qui fermeranno poi solamente i treni regionali e quindi il Garda corre il rischio di essere tagliato fuori dalle tratte internazionali.
    Tante battaglie burocratiche approdate al nulla, o quasi, per la stazione dell’aeroporto di Montichiari che di passeggeri fa, ogni anno, un numero quasi vicino allo zero, mentre per una stazione o fermata di questi treni ad alta velocità nessuno se ne è preoccupato facendo passare questa importantissima realtà turistica, com’è il nostro lago di Garda, quale luogo dedicato in prevalenza alle scampagnate o ai cosiddetti weekend “fuori porta”.
    Molti saranno gli agricoltori che vedranno espropriati i loro terreni.
    Una possibilità comunque potrebbe esistere per la realizzazione di una stazione ferroviaria dell’AV nella zona di San Martino. Speriamo solo di non essere dimenticati ancora una volta dall’Italia che conta.
    Buon anno a tutti, cari lettori e sostenitori.

    Gienne-Gennaio-2018

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