mercoledì, Dicembre 6, 2023
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Gli irriducibili del Chievo

Per la set­ti­ma sta­gione il Chie­vo è in ritiro in paese per preparar­si al cam­pi­ona­to. Di sera, aria fres­ca che scende dal , San Zeno è pieno di gente che passeg­gia e riempe i locali. L’abi­tu­dine alla pre­sen­za dei cam­pi­oni del cal­cio, però, in paese non l’han­no anco­ra fat­ta. Si sente per stra­da che il Chie­vo non pas­sa inosser­va­to. Un grup­po di cal­ci­a­tori, alle 21.15, è sedu­to alla gela­te­ria Dolce Vita: Mat­tia Pas­sari­ni, portiere, Davide Man­del­li, difen­sore, Fil­ip­po Antonel­li, cen­tro­camp­ista, Enri­co Alfon­so, portiere, e qualche gio­vane del­la Pri­mav­era, han­no fret­ta: devono rien­trare all’ho­tel Yolan­da per le 21.30 ed essere a nan­na alle 22. Sono gen­tili lo stes­so, con­ce­dono una foto e qualche com­men­to. Poco dopo ecco Ser­gio Pel­lissier, 26 anni, da cinque al Chie­vo, che rac­con­ta: «Qui si sta bene, è tran­quil­lo, la gente è con­tenta e disponi­bilis­si­ma». Se ci sono ragazz­ine che inseguono i gio­ca­tori non se ne accorge per­ché dice: «Qua di gio­vanis­sime non ce ne sono molte». Forse non ci ha fat­to caso. Sebbene non gio­vanis­si­mi, comunque di gio­vani dal­la Provin­cia ne sono sal­i­ti molti a San Zeno per incon­trare i loro cam­pi­oni o seguire l’al­lena­men­to. Tra questi Bet­ty Mar­coni, 30 anni di Verona, fan di Fran­co Semi­oli, con tan­to di borset­ta con lo stem­ma «Ami­ci del Chie­vo». «Siamo venu­ti in una trenti­na per seguire l’al­lena­men­to». Con lei Ste­fano Brag­gion, 33 anni di San Mar­ti­no Buon Alber­go: «Seguiamo la squadra dap­per­tut­to, trasferte com­p­rese, non pote­va­mo man­care qui. Abbi­amo salu­ta­to Semi­oli, gius­to un ciao per­ché lo conosco». Sedu­ti al bar altri tifosi. Moira Scala, 31 anni di Pon­ton, infi­la la forchet­ta in una crepe di banana e nutel­la, gli ridono gli occhi e dice: «Sono par­ti­ta da casa già con l’idea di gus­tar­mi questo piat­to: il fres­co, il Chie­vo e la nutel­la, un mix­er di piacere per ques­ta ser­a­ta». Gio­ca­tori prefer­i­ti? «Mi piace Moro, sia fisi­ca­mente che tec­ni­ca­mente e lo seguo allo sta­dio. Fac­cio poi almeno una trasfer­ta all’an­no». Sedu­to di fronte l’am­i­co Giampao­lo Mar­ti­ni, 35 anni di Volargne. Siete a San Zeno per il Chie­vo? «Anche, ma non siamo di quel­li a cui piace cor­rergli dietro per stra­da, siamo tifosi che seguono le par­tite, siamo andati anche a Roma. Spe­ri­amo in una anna­ta migliore, tante cose l’an­no scor­so non sono andate. Campedel­li ha fat­to gius­ta­mente un cam­pi­ona­to al risparmio, il nuo­vo allena­tore è la sper­an­za per il prossi­mo anno, anche se adesso è anco­ra più dif­fi­cile, per­ché la squadra è quel­la di pri­ma, servirebbe un mar­pi­one nel­l’area di rig­ore». In mez­zo al grup­po, soli­tario, un tifoso del­l’Hel­las Verona, “Cimo”, che gli ami­ci pren­dono in giro, accom­pa­gna sem­pre il grup­po alle par­tite del Chie­vo per fare il tifo per gli avver­sari. È lo stes­so, tra ami­ci si per­dona tut­to. Nel pieno del­la ser­a­ta, dietro il ban­co del­la Dolce Vita, non c’è tem­po per fare tan­ti com­men­ti. La sig­no­ra Ida Chig­no­la, madre del tito­lare, sot­to­lin­ea che qualche min­u­to, però, per par­lare del Chie­vo, si tro­va sem­pre. Le pareti del locale sono tapez­zate di foto scat­tate in sei anni di pre­sen­za del­la squadra nel­la gela­te­ria. «Mio nipote Nicolò da quest’an­no fa il rac­cat­ta­palle agli allena­men­ti del­la squadra. Tutte le sere i gio­ca­tori ven­gono a pren­dere qual­cosa al bar. Bevono qua­si sem­pre tisane, di cui siamo for­ni­tis­si­mi. Loro sono gen­tili e rilas­ciano auto­grafi a tut­ti. L’al­tra sera una ragaz­za di 20 anni era tal­mente agi­ta­ta a vedere i gio­ca­tori, che non rius­ci­va a chiedere l’au­to­grafo, siamo dovu­ti inter­venire noi per aiu­tar­la». «Ci man­ca tan­to Del Neri», con­fes­sa la sig­no­ra Chig­no­la, «quan­do se ne è anda­to ci ha tele­fona­to per salutar­ci. C’è tan­tis­si­ma gente che viene a San Zeno quan­do il Chie­vo è in ritiro, sen­ti­amo molto la cresci­ta del lavoro. Addirit­tura, uno dei pri­mi anni, c’è sta­ta una sig­no­ra inc­in­ta di sette mesi che è venu­ta da Vicen­za per vedere la squadra. Era sedu­ta fuori dal bar alle sette del mat­ti­no e appe­na abbi­amo aper­to ci ha chiesto dove era­no gli impianti sportivi». Poco più avan­ti, nel piaz­za­le di fronte all’ho­tel Yolan­da, tro­vi­amo Andrea Zanchet­ta, 30 anni: com­pera un pelouche al ban­co di gio­cat­toli per il figlio Fed­eri­co, di tre anni, che ver­rà a trovar­lo in questi giorni. Alle 22 suona la riti­ra­ta, per le vie del cen­tro restano soltan­to i tifosi.

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