Tornano alla carica gli otto Comuni veronesi confinanti col Trentino (Malcesine, Ferrara di Monte Baldo, Brentino Belluno, Dolcè, Sant’Anna d’Alfaedo, Erbezzo, Boscochiesanuova e Selva di Progno) riuniti nell’Associazione comuni confinanti (Ass.comi.conf.), dove si contano complessivamente 173 enti e che è coordinato da Marco Scalvini, sindaco di Bagolino (Brescia).E nel suo paese si terrà domani e dopodomani l’assemblea generale dei Comuni in rappresentanza di mezzo milione di abitanti distribuiti su tre regioni confinanti con regioni e province a statuto speciale (Valle d’Aosta, Trento, Bolzano, Friuli Venezia Giulia) nonché Stati esteri (Svizzera e Austria).È la terza assemblea, dopo quelle di Pedavena e Recoaro che hanno gettato le basi dell’associazione, e ora il compito affidato ai rappresentanti è di trasferire al governo istanze e problematiche derivanti dalla contiguità con amministrazioni che hanno migliori sistemi di agevolazione e fiscali.«Il disagio creato da confini che dividono un sistema economico ordinario da uno a statuto autonomo, è simile a quello che si riscontra fra Usa e Messico», azzarda Scalvini, «e i nostri cittadini, esasperati dalla necessità di trovare soluzioni ai loro problemi, vanno a far cassa oltre confine con contributi per le giovani coppie, per le aziende che si impiantano, per i nuovi posti di lavoro che ricreano da una parte pendolarismo e dall’altra un territorio abbandonato e in costante invecchiamento».«Adesso basta!» è allora il grido programmatico dell’assemblea di Bagolino. Scalvini si fa tribuno di attività che non reggono la concorrenza dei fortunati imprenditori d’oltreconfine, in grado di abbattere i costi grazie a misure di finanza agevolate mentre al di qua langue la crisi in centinaia di Comuni.In quattro punti sintetizza le richieste che saranno poste ai voti in un documento programmatico: incremento dei fondi (attualmente 30 euro ad abitante) della legge 266/05, modificata dall’ultima legge finanziaria, per i comuni confinanti con Trento e Bolzano; trasformazione della legge 127/07 da misura una tantum a provvedimento definitivo: sono parte dei soldi del «tesoretto» che destina 50 euro in più ad abitante, con un fondo speciale di 20 milioni di euro, di cui 14 milioni per i Comuni confinanti con regioni e province a statuto speciale e 6 milioni per i Comuni che confinano con Svizzera e Austria (interessa le province di Como, Varese, Verbano-Cusio-Ossola, Sondrio e Belluno).E all’ultimo punto c’è la richiesta di un tavolo istituzionale con il ministero per gli Affari regionali e le autonomie locali per stabilire modalità e parametri da utilizzare per la distribuzione dei fondi.Così sarà proprio l’assemblea di Bagolino a ratificare il regolamento da proporre al governo e secondo il quale si dovrà tener conto, nella distribuzione dei fondi, delle dimensioni e dei disagi dei piccoli comuni di montagna.