Ci sono 500.000 euro per la posa di una nuova tubazione, a fianco della galleria esistente, nella parte terminale del canale Seriola, per velocizzare nel punto di ingresso nel Mincio il deflusso delle acque, in modo da contrastare il rischio di concentrazione dei cosiddetti «solidi sospesi»: il finanziamento è già stato erogato dalla Regione Veneto e il Consorzio di Bonifica Adige – Garda, che ha competenza su questo corso d’acqua, conta di realizzare l’opera entro la fine del 2004. Sempre il Consorzio si è fatto, inoltre, promotore di una prima serie di verifiche sulla fattibilità di un intervento di fitodepurazione, utilizzando le aree verdi a valle del depuratore sino a Salionze, sempre lungo il corso del Mincio: il progetto contribuirebbe alla riduzione della concentrazione di inquinanti organici, azoto e fosforo in primis, nelle acque dell’emissario del lago di Garda. «Per il progetto di fitodepurazione siamo solo agli inizi», spiega Andrea De Antoni, capo dell’area tecnica del Consorzio Adige Garda, «visto che abbiamo effettuato un primo sopralluogo soltanto alcune settimane fa; ai primi di ottobre ne abbiamo parlato in Provincia, nel corso dell’incontro in occasione del rinnovo della concessione di scarico del depuratore consortile nella Seriola. Erano presenti rappresentanti di tutti gli enti e delle amministrazioni comunali, i quali hanno mostrato interesse, ma è decisamente troppo presto per dire se e quando potrebbe essere realizzato». Diverso è il discorso per i 500 mila euro già messi a disposizione dalla Regione per l’intervento alla Seriola. «Qui i tempi sono ben noti e contiamo di rispettarli; d’altra parte la Seriola soffre di problemi che non potevano essere ipotizzati quando è stata realizzata: il canale, infatti, è nato dopo la costruzione della diga di Salionze; quello sbarramento ha innalzato il livello del Mincio, rendendo difficile lo sbocco ai corsi di acqua che vi affluivano. Si decise, quindi, di costruire questo canale che, correndo più basso rispetto al Mincio, diventava lo sfogo di quei rivi, portando le loro acque oltre la diga». «Ma dopo la costruzione del depuratore consortile di Peschiera», continua De Antoni, «la Seriola si è trasformata da canale di guardia del Mincio a collettore di scarico dell’impianto; la portata è aumentata di dieci volte e le acque drenate oggi non sono certo più quelle del Mincio». Il primo intervento sul canale artificiale della Seriola servirà dunque ad aumentare la capacità e la velocità di uscita dell’acqua all’altezza della sua confluenza in Mincio, subito dopo la diga di Salionze. «In questo modo speriamo, appunto, di contribuire anche a diminuire i rischi di alte concentrazioni di solidi sospesi: ovvero quelle particelle, come i limi o le sabbie, il cui peso è tale da farli depositare quando l’acqua è ferma; l’impianto di fitodepurazione non farebbe altro che migliorare ulteriormente la qualità delle acque, grazie ad una metodologia ormai consolidata e già adottata in Veneto, esattamente in provincia di Padova, da altri Consorzi di bonifica». «Se consideriamo», precisa il capo area tecnica del Consorzio, «i 33 ettari circa di aree disponibili lungo il Mincio, si potrebbe sicuramente realizzare un intervento interessante: l’area verrebbe recuperata dal punto di vista sia naturalistico – mentre ora come ora viene lasciata a se stessa – che funzionale; noi continuiamo a studiarne le modalità ma, come detto, siamo solo agli albori. Per realizzare il progetto occorrono sinergie forti tra gli enti interessati e la determinazione e la volontà di destinare a questo le aree, quindi reperire i fondi necessari».
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La Regione Veneto ha messo a disposizione del Consorzio di bonifica Adige Garda 500mila euro per i lavori. Ci sono soldi e progetto per migliorare il deflusso degli scarichi nella Seriola