mercoledì, Luglio 2, 2025
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Sono gli strumenti indicati per veicolare i passi del ritorno a Dio I sei segni del Giubileo cristiano

Il Giubileo si declina con dei segni precisi. Il pellegrinaggio

È la formula classica della ricerca di Dio là dove più vistosamente il divino si condensa, in un santuario. L’uomo cerca Dio da sempre, ma è Dio che lo ha preceduto, con lo scavalcare i cieli venendo sulla terra; e poi scavalcando il tempo con rendersi presente mediante l’azione dello Spirito nel gesto sacramentale. Lì allora è l’esatto punto di incrocio e di incontro efficace tra il pellegrinaggio dell’uomo e quello di Dio. Il pellegrinaggio giubilare deve essere «esercizio di ascesi operosa, di pentimento per le umane debolezze, di costante vigilanza sulla propria fragilità, preparazione interiore alla riforma del cuore»; ma alla fine, se vuol essere fruttuoso, deve giungere alla celebrazione e al rito liturgico, cioè al Sacramento. La porta santaEvoca il passaggio del cristiano verso Dio attraverso Cristo: «Io sono la porta – ha detto Gesù – nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». Passare quella porta significa confessare che Gesù è il Signore, una decisione che suppone la libertà di scegliere insieme al coraggio di lasciare qualcosa, sapendo che si acquista la vita divina», significa che «Cristo stesso si immette più profondamente nella Chiesa, suo Corpo e sua Sposa». L’indulgenzaÈ uno degli elementi costitutivi dell’evento giubilare. Per comprendere il significato dell’indulgenza occorre partire dal sacramento della Penitenza (o Confessione). La dottrina e la pratica delle indulgenze della Chiesa sono strettamente legate agli effetti del sacramento della Penitenza. Il sacramento della Penitenza offre al peccatore la possibilità di convertirsi e di ricuperare la grazia della giustificazione. Confessando i propri peccati il credente riceve davvero il perdono e può di nuovo prendere parte all’Eucaristia, come segno della ritrovata comunione con il Padre e la sua Chiesa. L’avvenuta riconciliazione con Dio non esclude la permanenza di alcune conseguenze del peccato delle quali è necessario purificarsi. È in questo ambito che acquista rilievo l’indulgenza, mediante la quale al peccatore pentito è condonata la pena temporale per i peccati già rimessi quanto alla colpa nel sacramento della Penitenza. La purificazione della memoriaGiubileo è necessariamente conversione. Individuale anzitutto, con un serio esame di coscienza per il quale ognuno «scopre la distanza che separa le sue azioni dall’ideale che Cristo si aspetta da lui». Esame di coscienza anche comunitario o di tutta la Chiesa che guarda la sua storia e vi scopre «controtestimonianze» da parte di tanti suoi figli. Ne chiede sinceramente perdono a Dio per guardare al futuro con un impegno di maggior coerenza e limpida testimonianza del Vangelo. «È un atto di coraggio e di umiltà nel riconoscere le mancanze compiute da quanti hanno portato e portano il nome di cristiani». La caritàÈ il segno più vistoso e concreto della compassione di Dio Padre verso tutti i bisognosi e i più poveri. Si tratta di creare una cultura della solidarietà e cambiare uno stile di vita che non privilegi soltanto i beni della terra, per aprirsi alle nuove povertà, nuove schiavitù (es. il debito estero), emarginazione sociale, e «creare modello di economia che sia al servizio della persona». La memoria dei martiriMartiri di ieri e nuovi martiri di oggi, che sono «la prova più eloquente della verità della fede, che sa dare un volto umano anche alla più violenta delle morti e manifesta la sua bellezza anche nelle più atroci persecuzioni».

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