Dal 20 novembre 1943, la Villa delle Orsoline a Gargnano ha ospitato il Quartier Generale di Mussolini, divenendo un luogo cruciale per la Repubblica Sociale Italiana. L'edificio, requisito dal governo fascista e indennizzato con una somma mensile, ha visto il Duce operare in un contesto di crescente controllo tedesco. Mussolini vi si recava regolarmente da Villa Feltrinelli, distante circa 600 metri, per gestire le sue attività quotidiane tra incontri ufficiali e comunicazioni con i suoi collaboratori. Nonostante l’apparente potere, il Duce lamentava una progressiva perdita di autorità e autonomia, sentendosi sempre più intrappolato nel ruolo di figura simbolica piuttosto che di leader effettivo.
Con la fine della guerra e l'avvicinarsi della Liberazione nel 1945, l'interesse degli Alleati si è concentrato sui documenti custoditi nella villa. Le prime ispezioni hanno rivelato che molti materiali preziosi erano ancora presenti nell’edificio. Tuttavia, la situazione politica incerta e il controllo tedesco continuavano a influenzare le dinamiche locali. La Villa delle Orsoline non è solo testimone della storia militare italiana ma rappresenta anche un simbolo del complesso rapporto tra Mussolini e le forze naziste durante gli ultimi anni del conflitto.