lunedì, Maggio 29, 2023
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Importante campagna di restauri per le preziose facciate policrome della Casa del Podestà di Lonato del Garda

La ha dato il via a una impor­tante cam­pagna di restau­ri final­iz­za­ta al recu­pero e mes­sa in sicurez­za delle preziose fac­ciate poli­crome del­la Casa del Podestà a Lona­to del Gar­da. Qui ebbe sede il Podestà vene­to, ovvero il rap­p­re­sen­tante del­la Repub­bli­ca di Venezia che resse Lona­to per 350 anni qua­si inin­ter­rot­ti a par­tire dal 1441.

Nel 1906 il dep­u­ta­to zanardel­liano Ugo Da Como acquistò dal Comune di Lona­to l’ed­i­fi­cio, provve­den­done al restau­ro che venne affida­to al mag­giore architet­to del­la fine del XIX sec­o­lo: Anto­nio Tagli­a­fer­ri. L’in­ten­to era quel­lo di riabil­itare la strut­tura architet­ton­i­ca, val­oriz­zan­do nel con­tem­po uno dei luoghi più sig­ni­fica­tivi del­la sto­ria lonatese e del . L’ac­quis­to del­la Casa del Podestà fu il pri­mo di oltre 20 atti notar­ili attra­ver­so i quali Ugo Da Como ricos­ti­tuì una sig­ni­fica­ti­va porzione del­l’an­ti­ca Cit­tadel­la vene­ta di Lona­to, quel­la che oggi fa parte del com­p­lesso mon­u­men­tale con­seg­na­to dal Sen­a­tore bres­ciano alla Fon­dazione isti­tui­ta dopo la sua morte avvenu­ta nel 1941.

Le fac­ciate del­l’ed­i­fi­cio ven­nero dec­o­rate sec­on­do il prog­et­to di Anto­nio Tagli­a­fer­ri tra il 1907 e il 1909: gli intonaci graf­fi­ti recano motivi araldici di ascen­den­za quat­tro­cen­tesca, arric­chi­ti da numerosi fram­men­ti mar­mor­ei e in ter­ra­cot­ta quali stem­mi, epi­grafi e mot­ti lati­ni. Il restau­ro è sta­to intera­mente finanzi­a­to dal­la Soci­età GREEN UP e affida­to al team di restau­ra­tri­ci cap­i­tanante da Car­la Valzel­li e Annal­isa Bel­loni, sec­on­do una metodolo­gia di lavoro defini­ta dal­la Fon­dazione Ugo Da Como e dalle ispet­tri­ci del­la Soprint­en­den­za di Bres­cia Lau­ra Sala e Mara Micaela Col­let­ta.

Entro la metà di agos­to sarà con­clu­so il por­tale di ingres­so alla Casa del Podestà. Si trat­ta di una strut­tura in stile rinasci­men­tale le cui super­fi­ci era­no orig­i­nar­i­a­mente col­orate con vis­tose cromie, purtrop­po impov­erite a causa del­la lun­ga espo­sizione agli agen­ti atmos­feri­ci. Le dec­o­razioni degli intonaci del por­tale ven­nero real­iz­zate dal dec­o­ra­tore lonatese Libero Bosio.

Il Diret­tore del­la Fon­dazione Ugo Da Como Gio­van­na Nociv­el­li com­men­ta con sod­dis­fazione l’avvio dei lavori: “Il grande arco di acces­so è un impor­tante bigli­et­to da visi­ta per la Fon­dazione per­ché attra­ver­so questo ele­men­to architet­ton­i­co si accede allo stra­or­di­nario per­cor­so stori­co, pae­sag­gis­ti­co, artis­ti­co che cir­ca 80/90 mila vis­i­ta­tori scel­go­no di vis­itare. Questo pri­mo inter­ven­to pros­eguirà ed entro l’an­no inter­ver­re­mo sulle altre fac­ciate del­la Casa del Podestà, gra­zie al fon­da­men­tale con­trib­u­to del­la Soci­età GREEN UP che appar­tiene al Club del­la Roc­ca, un cons­es­so di impren­di­tori che han­no deciso di sostenere i numerosi inter­ven­ti con­ser­v­a­tivi nec­es­sari per la sal­va­guardia di uno dei mag­giori siti mon­u­men­tali bres­ciani sul lago di Gar­da”.

 

 

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