A compiere la prima, storica salita sono state due fuoriclasse della nazionale italiana, le recentissime medaglie d’oro Silvia Parente e Matteo Stefani. Un parcheggio e una nuova strada d’accesso sbarrierata, speciali tavoli e panchine adatti alle carrozzine e a giorni anche i servizi igienici per portatori di disabilità. E ai piedi della parete una mappa tattile che comunica la forma dei quattro percorsi allestiti e la posizione esatta degli speciali chiodi. Così per la prima volta l’arrampicata sportiva diventa anche simbolo di uguaglianza, pari opportunità e segno forte di civiltà. L’intervento è stato eseguito dal Servizio Conservazione della Natura e Valorizzazione ambientale della Provincia autonoma di Trento che impiega manodopera svantaggiata, derivante cioè dall’espulsione da attività lavorative in età avanzata. Il comune di Arco, inoltre, ha provveduto a mettere in sicurezza la parte a monte della parete con una rete paramassi e vari interventi minori. All’inaugurazione della nuova parete un folto gruppo di ospiti d’eccezione: si tratta di una rappresentanza degli atleti che nei due giorni precedenti si sono confrontati sulle pareti artificiali del Climbing Stadium di Prabi nel primo campionato mondiale di paraclimbing della storia. A compiere la prima salita inaugurale le due medaglie d’oro Silvia Parente e Matteo Stefani, ma con loro alla base della falesia c’erano anche Oliviero Bellinzani e Matteo Alberghini, i russi Mikhail Saparov e Roman Kostiakov, gli spagnoli Paula De La Calle, Ricardo Pérez Amado, Manuel Cepero, Domingo Carretero, Miguel Delgado Barroso. Con loro Angelo Seneci, direttore sportivo di Arco2011 (ente organizzatore dei mondiali), e per la Provincia Sergio Scarpiello. «Abbiamo fatto approfondite ricerche ma non risulta esita al mondo nessuna parete come questa – ha detto Seneci – in cui tutto è studiato perché gli atleti diversamente abili pòssano praticare in sicurezza questo bellissimo sport. Un’impresa non facile che abbiamo computo chiedendo proprio a loro, agli atleti disabili, e lavorando insieme per trovare le soluzioni più efficaci. Da Arco non solo una nuova opportunità ma un messaggio forte al mondo dello sport e alla società civile. Di tutto il mondo».
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