giovedì, Maggio 2, 2024
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A Lazise la “Squadra” di protezione civile dei Marinai

È stata ufficialmente costituita la squadra di protezione civile dei marinai che aderiscono all’Associazione Nazionale Marinai d’Italia. Una cinquantina di uomini, soprattutto giovani, i quali hanno aderito immediatamente all’invito del presidente del sodalizio lacisiense, guidato da Giovanni Olivetti. Al battesimo dell’acqua dei nuovi volontari c’era il vicepresidente nazionale Paolo Mele,  che è anche il coordinatore regionale dei marinai che si occupano di protezione civile. Con loro anche il sindaco Luca Sebastiano, il segretario dei volontari veneti Andrea Longato accompagnato dall’amministratore Giuseppe Fabrello.

«È un momento davvero storico per noi marinai – ha esordito il presidente Giovanni Olivetti – perché costituire una squadra con una cinquantina di volontari per la protezione civile sul lago è una grande novità. E questa volta i marinai hanno dato subito adesione alle proposte dei colleghi di Vicenza che da pochi giorni hanno già ottenuto l’iscrizione nell’albo regionale della protezione civile».

«Sono molto soddisfatto di questa iniziativa – ha esordito il sindaco – perché davvero sul lago di Garda una squadra di protezione civile con i marinai non esiste. È un ottimo esempio per altri sodalizi e per altri volontari. Noi siamo al vostro fianco per collaborare e per sostenervi».

«Questo è il primo passo – ha esordito Paolo Mele – di un lungo percorso che durerà almeno due anni. Necessito sì gli uomini ed i mezzi ma anche che voi volontari siate formati e preparati per compiere il vostro dovere che vi assicuro è molto delicato e determinante in alcuni momenti calamitosi. Voi dovete, oltre che lavorare, dare l’esempio e proporre valori positivi verso la comunità dove operate».

«I volontari a livello regionale sono 18000 – ha esordito il responsabile provinciale della protezione civile Antonio Riolfi – ed a Verona siamo 2000. Non siamo mia troppi ed il Garda aveva davvero bisogno di una squadra come quella che si sta formando a Lazise. Sovrintendere il lago rapportandoci con tre regioni non è facile – ha continuato Riolfi – ecco perché necessitano corsi, preparazione, collegamenti, necessità di parlare un solo ed unico linguaggio a favore delle popolazioni che eventualmente dovremo incontrare in caso di calamità. E la massima collaborazione con le Istituzioni, i corpi di polizia, i sindaci, le prefetture».

«L’ancora quindi è stata sollevata e si sta salpando per una nuova avventura – ha concluso Olivetti – con uno spirito di corpo e di grande disponibilità verso la comunità per sostegno ed aiuto. Speriamo davvero di non dover intervenire per terremoti o lagheggiate, ma questo è lo spirito vero della protezione civile e dei volontari».

Sergio Bazerla

 

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