Si conclude domani al Casinò di Arco la mostra itinerante «Il popolo degli animali. Creature dimenticate». L’iniziativa, volta a far conoscere al pubblico i molteplici rapporti che intercorrono tra l’uomo e l’animale, da quello produttivo a quello sociale, ha visto un susseguirsi di incontri sul tema, affiancati all’esposizione permanente di libri, piccole opere d’arte, dipinti e tanto materiale.La signora Almut Prettner, organizzatrice della mostra, ha sottolineato l’importanza di questo evento, volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della conoscenza vera dell’animale e del suo diritto ad espletare le proprie caratteristiche etologiche, al fine di evitarne il maltrattamento o il trattamento irresponsabile. Il problema della sensibilizzazione diventa ancor più basilare nel nostro contesto, poiché, spiega la signora Prettner, «la Provincia di Trento è l’unica provincia che non ha ancora recepito la legge quadro 14 agosto 1991, n. 281, volta alla tutela degli animali di affezione ed a prevenire gli stati di randagismo e di maltrattamento. Le conseguenze sono inquietanti: il mancato recepimento della legge fa sì che non vengano costruite strutture adeguate al miglioramento ed alla prevenzione di tali condizioni, che le persone addette alla pubblica sicurezza non vengano formate sul tema, e di conseguenza non siano in grado di agire adeguatamente nei casi di emergenza… Nella nostra provincia tutto è ancora lasciato alla libera interpretazione ed alla buona, e a volte purtroppo cattiva, volontà dei singoli individui. Le denunce di randagismo e di maltrattamento degli animali sono numerose, ma non esistendo una legge adeguata, non esistono strumenti e fondi per intervenire».La psicoterapeuta Carla Corradi, intervenuta ad una delle conferenze, ha sottolineato anch’essa l’importanza di «conoscere e rispettare l’animale, in modo da far riacquistare a questo storico compagno di viaggio la dignità, l’intelligenza e l’anima perdute in un rapporto troppo spesso conflittuale con l’uomo». Ma cos’è “l’animale in noi” di cui ha parlato? Sembra che uomini e animali corrano a fianco nella storia, e presentino molti tratti comuni. L’uomo è animale nel corpo: la psicoterapeuta sottolinea l’importanza della parte inconscia umana, formata da istinti che agiscono come quelli degli animali, i quali solo se repressi possono diventare pericolosi, proprio come succede nelle bestie oppresse. L’animale in noi si manifesta sotto forma di impulsi che la coscienza razionale controlla: è l’altra parte di noi, la parte nascosta, l'”ombra”, come direbbe Jung. Gli istinti repressi minacciano l’uomo, e l’accettazione dell’anima animale, elaborata dalla coscienza, è una condizione necessaria per la pienezza della nostra vita. Verrebbe da citare un’altra analista/scrittrice, Clarissa Pinkola Estés, la quale ci suggerisce che «ovunque e sempre, l’ombra che ci trotterella dietro va indubbiamente a quattro zampe».Si potrà visitare la mostra fino a domani dalle 15 alle 19, mentre stasera si terrà l’ultima conferenza, alle 17, in cui Maddalena Wegher, consulente ambientale e onoterapeuta, parlerà di “Onoterapia” e Adelmo Rossin e Roberto Guadagnini, medici veterinari, parleranno del “Cane, questo sconosciuto”.
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Si chiude con una lezione psicologica e «di vita» importante la mostra al Casinò di Arco su «Il popolo degli animali»
L’ombra che ci trotterella dietro ha quattro zampe
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