sabato, Luglio 27, 2024
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Il parrocco di San Benedetto confida anche nella generosità dei fedeli. L’intervento è costoso: 108mila euro.Un aiuto da Cei, Comune e Regione

L’organo ha bisogno di un restauro

Novità culturale rilevante a Limone, nella cui chiesa parrocchiale dedicata a San Benedetto verrà restaurato un prezioso organo, opera del bergamasco Damiano Damiani. L’intervento di restauro, per il quale è in prima fila il parroco don Eraldo Fracassi, restituirà all’organo le caratteristiche tecniche, funzionali e foniche, dato che attualmente il prezioso strumento è praticamente inutilizzabile. I materiali lignei risultano attaccati dal tarlo. Si aggiunga l’esaurimento dei pellami e sregolatezze nelle trasmissioni, una forte ossidazione delle molle, mollette con molti elementi spezzati, aghi e squadre. Le stesse canne in metallo sono fortemente ammaccate con intagli e spaccature; alcune sono pendenti e presentano fenomeni degenerativi noti come cancro dello stagno. Ingente la spesa, che ha richiesto al parroco ed ai suoi collaboratori non poco impegno, dopo che il 10 agosto 2004, la Soprintendenza aveva dato la sua autorizzazione per il restauro. I lavori sono stati affidati alla ditta Inzoli di Crema. La spesa ammonta a 108.000 euro, cui si deve aggiungere quella per l’allestimento del ponteggio, il vitto e l’alloggio dei tecnici. Tutti motivi che hanno spinto a presentare domande di finanziamento alla Commissione episcopale italiana, all’Amministrazione comunale di Limone e alla Regione Lombardia. La Cei ha disposto un finanziamento di 31.000 euro, mentre anche il Comune e la Regione Lombardia hanno assicurato i contributi previsti dal Fondo di rotazione 2005-07. Naturale che per portare a compimento i lavori, che si protrarranno per circa due anni, il parroco confida sull’abituale generosità dei limonesi. L’organo è collocato nella cantoria, sopra il portale dell’ingresso principale; è a trasmissione meccanica, racchiuso in una cassa lignea addossata alla struttura muraria, arricchita da volute, con decorazione policroma e dorature. Fu costruito dal bergamasco Damiano Damiani, organaro di fama, che disseminò strumenti nel Bresciano, in Trentino e nel Veronese. Il contratto per la sua installazione fu stipulato il 26 agosto 1831 e già allora furono complesse le questioni sul pagamento. L’organo fu più volte restaurato: nel 1853 da Gaetano Marchisini, nel 1887 da Filippo Tornaghi, nel 1925 da Paride Fancini che, oltre alle riparazioni di somiere e canne, modificò la manticeria applicando le pompe a uno dei mantici ed il relativo dispositivo per l’azionamento manuale, eliminò la grancassa e sostituì la pedaliera. L’elettroventilatore fu applicato nel 1974-75.

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