mercoledì, Aprile 24, 2024
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I gestori difendono i concertini, ma «il grande accusatore» regala Tapiri d'Oro

Musica fracassona in piazza? No, un’iniziativa «soft»

Concertini di piazza Catena, atto terzo. Parlando anche a nome dei colleghi coinvolti nell’iniziativa, Nico Posenato (Perbacchus) e Nicola Beretta (Pelèr) (nella foto) ieri mattina ci hanno fatto visita in redazione per rintuzzare le proteste dell’ingegner Carlo Frizzi (sul rumore) e per sottolineare alcuni aspetti dell’iniziativa. In sintesi hanno dichiarato che: 1) la musica amplificata è stata scelta perchè è l’unica che può soddisfare contemporaneamente più locali; 2) l’attenzione a non disturbare il sonno dei rivani è testimoniata dall’assoluto rispetto degli orari, dei limiti sui decibel e dalla riduzione degli appuntamenti, che nel 2002 erano stati 20 e quest’anno sono stati ridotti a otto; 3) che non ci sono assolutamente problemi sul fronte delle autorizzazioni: non c’è nulla di più autorizzato di otto appuntamenti che figurano in bella mostra sul depliant distribuito dallo stesso Comune proprio per pubblicizzare le occasioni estive di ritrovo! 4) la musica proposta è di assoluta qualità e il gradimento è stato testimoniato agli stessi gestori dei locali non solo dai turisti, ma anche da molti residenti.Fin qui il fronte degli organizzatori delle serate musicali: e Carlo Frizzi? l’ingegnere che ha sollevato il vespaio mercoledì scorso per il primo dei concertini, accusandolo di essere non solo «fracassone», ma anche «illegale»? Tuttaltro che rassegnato ad accettare per buone le giustificazioni della prima ora dell’assessore Tanas, in una lettera indirizzata proprio al responsabile comunale che ha concordato il programma dei concertini con gli operatori di piazza Catena, Frizzi consegna virtualmente a Tanas non uno, ma due «Tapiri d’oro». Il primo per aver dichiarato che chi contesta le iniziative di vivacizzazione della città avrebbe sbagliato a scegliersi un’abitazione in centro («ci vuole più rispetto – scrive Frizzi – nei confronti di cittadini che abitano sul posto dal 1934, quando Lei non era ancora in viaggio con la cicogna. Le consiglio di presentare le sue scuse!»). Il secondo per aver banalizzato la questione delle autorizzazioni, inventando la formula dei permessi «retroattivi» («Dove vive? – scrive ancora Frizzi a Tanas – si rende conto che ci sono dei regolamenti e delle procedure da rispettare?»).

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