martedì, Aprile 30, 2024
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Franceschini ricostruisce le tappe del progetto da 300 posti-barca: «Per ora è stato nel piano d’area regionale». Il sindaco conferma: «Presentata domanda da La Caravella»

«Nuovo porto fermo in Regione»

Il porto fantasma di cui in Comune fino a qualche tempo fa nessuno sapeva si è materializzato e per il momento ha gettato l’ancora. A distanza di mesi dal mormorio della gente su un nuovo porto con 300 posti barca previsto nella scheda portualità del piano d’area regionale sulla linea di confine con Bardolino, al centro nautico «La Caravella», il sindaco Renzo Franceschini ha sciolto il silenzio stampa. «Abbiamo affrontato il tema a livello di piano d’area quindi per il momento siamo ancora alla fase di pura ipotesi», ha spiegato, «posso solo dire che a metà dell’anno scorso l’amministrazione ha avuto un incontro a Garda con i dirigenti regionali dove si è parlato della portualità del lago». «Per Lazise», ha precisato il sindaco, «abbiamo fatto partecipi la Regione di due proposte private che ci sono giunte: la prima dalla Nautica Modena 2, che gestisce il piccolo porto sotto il parcheggio La Marra, per il quale è stato chiesto un adeguamento per l’assestamento dei muri perimetrali, un riordino interno ed un allargamento del porto. Il secondo, appunto, dal centro nautico La Caravella che ha chiesto la realizzazione di un porto privato su area demaniale. I privati hanno presentato i progetti all’amministrazione, la quale però non era competente ad esprimersi, così ha svolto solo un ruolo di tramite con i rappresentanti del piano d’area». «A questo punto», sottolinea Franceschini, «è la Regione che dovrà esprimersi. Noi siamo fermi a questa fase, interverremo quando avremo, se le avremo, delle risposte da Venezia e, dal momento che si tratta di una scelta istituzionale superiore, noi responsabilmente risponderemo in base a ciò che arriverà».Convocare delle assemblee per sentire se le proposte sono accolte favorevolmente dalla popolazione non sembra al momento rientrare nelle intenzioni del sindaco, che però puntualizza: «Per i passaggi sucessivi a questa fase si farà il necessario, inclusa l’informazione alla cittadinanza». Anche il vicesindaco Luca Sebastiano, che non più tardi di un mese fa aveva dichiarato di non sapere nulla del porto, ribadisce che a tutt’oggi non ne sa di più: «da quello che posso capire l’amministrazione approva questo progetto e lo porta avanti. Lo posso anche condividere ma siccome non lo conosco nel merito, non posso dare un giudizio».Giudizio nettamente contrario, invece, hanno espresso i consiglieri comunali di minoranza a inizio gennaio, quando hanno indetto un’assemblea organizzata dal circolo Legambiente Terre del Garda di cui sono cofondatori. A dar voce al dissenso il presidente provinciale di Legambiente, Michele Bertucco, che spiega: «In questa vicenda il Comune abdica al proprio ruolo, perché spetta all’amministrazione fare scelte sul proprio territorio ed eventualmente anche contrastarle se non le ritiene opportune. La Regione non ha potere di vita o di morte sul territorio e le scelte regionali vanno fatte sulla base di un confronto sulla pianificazione del Comune. Altrimenti diventa una soluzione pilatesca, nel senso che l’amministrazione decide di non scegliere e si adegua alle decisioni prese da altri». «Il Comune», prosegue Bertucco, «deve dichiarare cosa vuol fare e ha lo strumento per farlo: il Pat, piano ambientale territoriale, nel quale dovrebbero essere inserite queste indicazioni. Per noi questo porto alla Caravella è sbagliato perché sul Garda nuovi porti non servono, come diceva la Regione già 20 anni fa nel piano di coordinamento regionale. Inoltre è un intervento privato che non affronta la razionalizzazione della portualità del lago». «Quindi», conclude Bertucco, «si creano solo vantaggi per i privati. Noi continuiamo a ripetere da anni che il lago è un ecosistema che non può sopportare il peso di continue immissioni di nuovi mezzi a motore, magari con dimensioni e prestazioni stratosferiche, come quello che è stato ormeggiato pochi giorni fa al porto I Pioppi».

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