sabato, Settembre 30, 2023
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Oggi un convegnoa Gardonesul livello del lago

Il liv­el­lo del lago e la sua rego­la­men­tazione è il tema del­l’in­con­tro di oggi alle 10, a cui la ha invi­ta­to nel­la sua sede di Vil­la Mirabel­la a Gar­done Riv­iera tut­ti gli enti inter­es­sati. Il caso tor­na in dus­cus­sione a poche set­ti­mane dal­la riu­nione pro­mossa a Verona dal­l’asses­sore provin­ciale all’am­bi­ente, Luca Colet­to. Quan­ta acqua far defluire dal Gar­da ver­so la Lom­bar­dia? Le esi­gen­ze con­trap­poste sono quelle del­l’ir­rigazioen agri­co­la e quel­la di garan­tire la nav­i­ga­bil­ità del Gar­da. Le regole in vig­ore han­no 60 anni e sono state più volte mod­ifi­cate. La riu­nione di Verona avrebbe indi­ca­to liv­el­li mas­si­mi e min­i­mi per il lago per con­sen­tire anche al depu­ra­tore di lavo­rare bene e per non causare quei prob­le­mi ambi­en­tali che si deter­mi­nano quan­do l’ac­qua è trop­po bas­sa. A Gar­done sono sta­ti invi­tati i sin­daci riv­ieraschi, i pres­i­den­ti delle Province di Verona, Bres­cia, Man­to­va e Tren­to, quel­li delle Camere di com­mer­cio, l’A­gen­zia inter­re­gionale per il Po (Aipo), rap­p­re­sen­tan­ti di alber­ga­tori e altri enti anco­ra. Ter­rà una relazione Lui­gi Mille, diri­gente dell’Aipo.Un allarme è sta­to lan­ci­a­to poche set­ti­mane fa nel­l’Al­to Gar­da dal sin­da­co di Bren­zone, Gia­co­mo Simonel­li, che ha chiesto di abbas­sare i liv­el­li del lago, visti i dan­ni che le acque, sospinte dal forte ven­to che sof­fia a Bren­zone, han­no già cre­ato a spi­agge, argi­ni, frangi­flut­ti e alle con­dotte del col­let­tore fognario.Dalla Comu­nità del Gar­da, il seg­re­tario antic­i­pa le pro­poste del pres­i­dente Aventi­no Frau. Otto i pun­ti prin­ci­pali, alcu­ni dei quali già affrontati in Provin­cia a Verona: «Revi­sione dei liv­el­li min­i­mo e mas­si­mo e riduzione del lim­ite di erogazione media gior­naliera; cod­i­fi­cazione del prin­ci­pio di pro­porzion­al­ità: gli appor­ti a monte del lago devono sup­port­are le esi­gen­ze idriche nei peri­o­di di magra, e le erogazioni devono essere pro­porzion­ate alle disponi­bil­ità; razion­al­iz­zazione dei sis­te­mi d’ir­rigazione; rego­la­men­tazione dei rilas­ci d’ac­qua dai baci­ni idroelet­tri­ci a monte del Gar­da; riordi­no delle uten­ze irrigue; lim­i­tazione del­l’aper­tu­ra del­lo scol­ma­tore Adi­ge- Gar­da ai casi di asso­lu­ta neces­sità per piene stra­or­di­nar­ie; inter­ven­ti di canal­iz­zazione del­l’ac­qua del fiume Adi­ge nel Min­cio e nel sis­tema irriguo sen­za pas­sare attra­ver­so il lago, e revi­sione delle col­ture agri­cole con priv­i­le­gio per quelle che han­no bisog­no di meno acqua».

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