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La rivoluzione dei parcheggi gradita per le soste liberalizzate e le navette, non per i prezzi delle macchinette

Parchimetri, tariffa stellare La critica: «Per 10 minuti si paga un eu

La rivoluzione dei parcheggi continua a far discutere, nel bene e nel male. A maggio l’amministrazione civica guidata da Davide Bendinelli ha messo in atto un radicale cambiamento della prassi viabilistica. Sul lungolago, lungo la Gardesana e all’interno sono comparse le strisce blu con i parchimetri a gettone: i gardesani non c’erano abituati. A spingere verso il riassetto è stato il «flop» della gestione privata del posteggio interrato di via Preite, voluto dalla precedente amministrazione comunale: una «cattedrale nel deserto», l’ha definito Bendinelli. Il nuovo parcheggio, coi suoi 160 posti auto quasi sempre vuoti, è stato assegnato per la gestione a un’associazione di imprese temporanee, che opera anche sui posteggi a parchimetro fra largo Europa, piazzale Caboto, via San Francesco, via San Carlo e la Gardesana. «Abbiamo voluto liberalizzare la sosta», ha spiegato il sindaco Davide Bendinelli, «e dare a tutti la possibilità di parcheggiare, seppure a pagamento, immediatamente a ridosso del centro». Funziona? Sembra di sì: la sosta si è snellita. Pagando, trovare un posto per la macchina prima di andare a fare la spesa non è un problema. Secondo aspetto positivo del nuovo stile voluto dalla Giunta Bendinelli: il bus navetta. Il pullmino gratuito collega le zone periferiche al centro. Ripetendo il percorso ogni 20 minuti. «Già il primo giorno di sperimentazione dei bus navetta abbiamo avuto 150 utenti, e poi è stato un continuo crescendo. In poco più di un mese, la navetta è già entrata nelle abitudini dei gardesani e dei turisti», sottolinea soddisfatto il sindaco Davide Bendinelli. Ma non c’è rosa senza spine, come recita il proverbio. E questo vale anche per il piano parcheggi del Comune di Garda. Quello che non piace sono le macchinette dei parchimetri. Un’ora di sosta costa un euro. Ma la stessa cifra la devi pagare anche se ti fermi solo 10 minuti per andare dal macellaio. Molti lo trovano assurdo. «Anche perché», ci fa notare un utente del parchimetro, «in questa maniera il posto macchina può essere occupato più volte durante la stessa ora, incassando però tre o quattro volte la tariffa oraria». Nulla di illegittimo, per carità, ma la faccenda è antipatica. Così la pensano le persone che utilizzano questo sistema di parcheggio. Va meglio se ci si ferma più di un’ora: in questo caso il bussolotto dà lo scontrino in base ai minuti pagati. «A me questo problema non è stato segnalato», dice il sindaco Bendinelli, «e in ogni caso parlerò con la ditta incaricata. Se esiste un’anomalia vedremo di sistemarla. Del resto, con la ditta che ha in appalto i parcheggi c’è la massima collaborazione». Seconda ombra: il parcheggio di piazzale Caboto, a ridosso del cimitero. Fino all’anno scorso era libero. Adesso è riservato ai residenti, che hanno ricevuto uno speciale «pass» da mettere sul cruscotto dell’automobile. Risultato? Il piazzale è semivuoto. Può darsi che i gardesani lo trovino scomodo, può darsi debbano solo abituarsi e che sia dunque solo questione di tempo. Intanto, però, è venuta a mancare una preziosa area di sosta, appena un po’ defilata dal paese, per chi veniva da fuori e ciò ha creato disagi e perdite da tempo per tutti coloro che vogliono parcheggiare.

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