Se a Riva molti negozianti e ristoratori sono pronti alla chiusura nel periodo del summit di settembre, a Torbole si respira un clima diverso, con più ottimismo. La scelta del sindaco Parolari di concedere ai new global l’uso di aree come il parcheggio Panorama, le Busatte e probabilmente anche la spiaggia ha naturalmente coinvolto maggiormente il paese in un “progetto” che altrimenti avrebbe potuto essere vissuto con più distacco.Non molti però hanno apprezzato il decisionismo del sindaco nell’offrire queste aree, e lamentano come la cittadinanza sia stata soltanto informata con una lettera dai toni tranquillizzanti; certo, non è la paura che domina, ma una certa perplessità, visto che Torbole è un paesino piccolo e raccolto, e le vie di collegamento con la zona sovrastante, dove ci sarà un massiccio afflusso, non sono certo ampie e scorrevoli.Fra chi avrebbe preferito magari un’altra sistemazione c’è Ennio Bertolini, dell’hotel Centrale, nonchè consigliere comunale: «E’ ovvio che vista la gran quantità di persone che arriveranno in quei giorni, è una necessità trovare delle aree dove ospitarli. Ma penso ce ne fossero altre più idonee: qui è come un imbuto, ed anche se immaginiamo che tutto possa andar bene, ci saranno senz’altro problemi per gli spostamenti e via dicendo. Considerando che non ha voluto sentire il parere di nessuno, penso che sia responsabilità del sindaco se tutto non dovesse andare per il verso giusto».Sempre nella piazzetta centrale di Torbole, ci sono diversi negozi che sicuramente potranno avere a che fare con i giovani ospitati in quei giorni. Al Max denim c’è tranquillità: «Non ci siamo ancora posti il problema, ma non c’è ancora da preoccuparsi, e non pensiamo certo di chiudere». Più apprensione al My Way: «Pensiamo che questa non sia la zona adatta per ospitare così tante persone, ed anche il periodo scelto non è ottimale. Noi comunque rimarremo aperti, sperando che vada tutto bene».Anche al di fuori del centro storico il clima nei negozi è sempre simile, ad esempio alla Barca: «Siamo ottimisti, però nessuno ci ha mai chiesto pareri, o informato su cosa succederà. Penso che questa sia una colpa del comune, che ci ha mandato una lettera, in cui però non viene spiegato cosa accadrà in quei giorni. Confidiamo comunque anche nell’opera di controllo delle forze dell’ordine, e pensiamo che non ci siano problemi a rimanere aperti»Simili le risposte anche da Bertamini, che a Torbole ha diversi negozi e potrebbe essere anche tra i bersagli più a rischio, viste le marche di abiti rappresentate, in gran parte “multinazionali”. Ma anche qui le perplessità riguardano più la scelta logistica: «Se il traffico è caotico oggi che ci sono solo i turisti, figuariamoci quando si dovranno spostare per queste viuzze migliaia di persone».
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Disappunto per il decisionismo di Parolari, ma nessuno pensa a chiudere