giovedì, Novembre 7, 2024
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La fondatrice della comunità Shalom ha ricevuto il riconoscimento alla bontà. Insigniti anche Giuseppe Navoni (Ail) e «Il Cireneo».BR>La religiosa: «Abbiamo voluto l’indipendenza dallo Stato per poter operare liberamente»

Premio Unci a suor Rosalina

Il premio alla bontà Unci Provincia di Brescia 2009, assegnato lo scorso 29 marzo dall’assemblea dei cavalieri bresciani presieduta da Bruno Croveglia, è stato consegnato ieri al President Hotel di Roncadelle a suor Rosalina Ravasio della comunità Shalom.Alla cerimonia hanno partecipato Ennio Radici e Marcello Annoni presidente e vicepresidente nazionale Unci, Tina Mazza, presidente nazionale donne Unci e Ettore Aliprandi, sindaco di Castelmella.CROVEGLIA HA LETTO la motivazione del premio consegnato alla fondatrice (nel 1986) della comunità Shalom che si occupa «gratuitamente di 230 giovani: 155 ragazzi e 75 ragazze, provenienti da più parti decisi ad uscire dalla realtà della droga per reinserirsi, nella società» ed è stata in grado di mettere al loro servizio una «casa ampia ed accogliente cresciuta a poco a poco, grazie alla laboriosità di tanti volontari che hanno messo a disposizione, gratuitamente la propria professionalità, la propria forza lavoro ed il materiale necessario». Croveglia ha aggiunto di avere fatto visita alla comunità e di essere rimasto colpito dal «clima di partecipazione dei ragazzi che lavorano insieme con entusiasmo per procurare le risorse necessarie a far vivere la comunità e per crescere studiando con un centinaio di insegnanti volontari».Suor Rosalina, ringraziando per il premio ha sottolineato la scelta di non convenzionarsi con lo Stato ma di operare con i propri mezzi: «I problemi ci sono ma è una soddisfazione vedere 270, quanti sono ora, ragazzi e ragazze che ogni giorno si siedono a tavolo, pregano e lavorano. Le difficoltà ci sono ma contiamo su 150 famiglie che lavano e stirano, su 108 insegnanti che insegnano gratis a quanti studiano su 2 mila volontari che ci sostengono»La religiosa ha annunciato che la comunità, che opera a Palazzolo, Pontoglio e Villa d’Adda ha deciso di offrire la sua accoglienza anche ai minori di 13 anni, alle prese con l’ anoressia e il disagio e non solo con la tossicodipendenza. Suor Rosalina ricorda l’esperienza di «un’anoressica, arrivata in comunità dopo otto tentati suicidi che è riuscita grazie alla preghiera a portare a termine una maternità che i medici ritenevano molto a rischio dando la vita ad un bimbo sano – ha concluso -. Abbiamo voluto l’indipendenza dallo Stato per poter operare liberamente seguendo sempre la fede: meglio poveri ma liberi».CONSEGNATO il premio a suor Rosalina, i vertici Unci hanno premiato dottor Giuseppe Navoni (presidente dell’Ail di Brescia) e i volontari della onlus «Il Cireneo» nata nel 1994 a Gardone Valtrompia. i cui volontari «operano nel campo della cooperazione, senza scopo di lucro e attraverso prestazioni personali, volontarie e gratuite».

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