lunedì, Aprile 29, 2024
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Completato il restauro interno, l’edificio della Serenissima attende le opere di finitura per 820 mila euro. Dal prossimo anno sarà parzialmente utilizzabile per le manifestazioni

Rinasce la Dogana veneta

La Dogana veneta, autentico gioiello dell’architettura della Serenissima Repubblica di Venezia, vanto e simbolo di Lazise, da qualche tempo è tornata in bella mostra. Sono stati tolti i «bendaggi» che racchiudevano e cingevano il cantiere del restauro conservativo. Adesso sembra una cattedrale in attesa delle rifiniture, di quel «lifting» che, a quanto pare, verrà realizzato più avanti nel tempo. Nello specifico, l’ultimo atto del restauro, ovvero il consolidamento della muratura esterna, il sistema che serve a tener lontani i piccioni (una vera calamità) e altri piccoli ritocchi, sarà portato a termine dopo la completa sistemazione degli interni. «Si tratta di opere che saranno eseguite proprio alla fine – sottolinea il geometra Giuseppe Zanini – perchè le realizzeremo con i risparmi effettuati sugli interventi eseguiti fino ad ora, con discrete economie e con una oculata gestione dei costi». Intanto restano da completare tutte le opere interne e i servizi. E si faranno. Lo studio di valutazione progettuale per gli impianti e per la pavimentazione si è appena concluso. E’ stato anche redatto il piano delle opere, che ammonta a circa 820mila euro. «Questo stralcio prevede la realizzazione dei bagni interni – spiega sinteticamente Zanini – dell’impianto elettrico, di quello idrico, fognario, del riscaldamento e del condizionamento. Quando tutto questo sarà realizzato – continua Zanini – e la data prevista è la fine dell’anno in corso, potremo renderla agibile seppure in via provvisoria». Cosa vuol dire «in via provvisoria»? «Intendo dire – spiega ancora Zanini – che potremo utilizzarla per alcune manifestazioni, anche se non è del tutto completata con gli arredamenti. Ovviamente, stiamo studiando gli ultimi dettagli per l’arredamento dei 400 posti a sedere, ma intanto potremo già utilizzarla con gli arredi che abbiamo in dotazione da tempo. Non possiamo lasciarla ancora inutilizzata. E’ una struttura che deve essere conosciuta e goduta». Entro l’estate comunque verrà tolto l’ultimo baluardo della recinzione lato lago. Sarà quindi possibile, dopo aver tolto la ringhiera di protezione, vedere da vicino il vallo delle due grandi porte di accesso, con in evidenza le fondazioni antiche del monumento e i cardini portanti, in pietra, dei due grandi portoni che danno accesso alla Dogana Veneta.

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