domenica, Dicembre 10, 2023
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Sagra a Cisano, ma senza osei

Alba infuo­ca­ta, ieri mat­ti­na alla sagra dei osei, per le polemiche segui­te al divi­eto di far parte­ci­pare gli uccel­li del­la Lom­bar­dia alla stor­i­ca gara delle pri­ma­vere che si svolge alle 6 del mat­ti­no. Causa: l’aviaria scop­pi­a­ta nel ter­ri­to­rio bres­ciano. «Abit­ual­mente arrivano 450–500 iscrit­ti a ques­ta gara», spie­ga Alber­to Sal­vetti, pres­i­dente del Comi­ta­to Sagra dei Osei di Cisano, che da anni dirige la stor­i­ca fiera. «Per il divi­eto emes­so dal diret­tore del servizio vet­eri­nario, dot­tor Alessan­dro Salvel­li, quest’an­no han­no gareg­gia­to in 118, pro­prio per­chè il grosso degli iscrit­ti, da sem­pre, proviene dal­la Lom­bar­dia, regione che ha più tradizione del­la cac­cia che il Vene­to. Pre­mes­so che la salute dei cit­ta­di­ni è pri­or­i­taria, non si capisce per­chè dove c’è il foco­laio del­l’aviaria, si per­me­tte la sagra dei osei che si svol­gerà domani (oggi per chi legge), a Gus­sa­go a 4 chilometri dal foco­laio del­l’aviaria, a Roden­go Saiano, appe­na sopra Bres­cia; e da noi, dove da mesi non si riscon­tra­no casi di ques­ta malat­tia si vieta la parte­ci­pazione di uccel­li». «I casi sono due», con­tin­ua, «o è un ecces­so, o non ci sono peri­coli per la salute pubblica».«L’aviaria», pre­cisa Sal­vetti, «è esplosa cir­ca 20 giorni fa in Lom­bar­dia, un foco­laio che ha col­pi­to soprat­tut­to galline e ana­tre, ma non i passer­i­for­mi. Pre­cauzional­mente la , 2–3 set­ti­mane fa, ha sospe­so le fiere e bloc­ca­to i mer­cati set­ti­manali del set­tore. L’Ulss bres­ciana, rite­nen­do che la trass­mis­sione di aviaria non fos­se più così peri­colosa, ha dato parere favorev­ole per il 9 set­tem­bre all’aper­tu­ra del­la sagra dei osei di Gus­sa­go, con la lib­era parte­ci­pazione di tut­ti gli uccel­li». «Noi, oggi invece, dopo vari con­tat­ti, iniziati il 31 agos­to quan­do è arriva­ta la comu­ni­cazione di Salvel­li, abbi­amo dovu­to chi­ud­ere la parte­ci­pazione alla gara delle pri­ma­vere degli uccel­li del­la Lom­bar­dia e anche del­l’E­mil­ia Romagna».A seguire l’an­da­men­to del­la sagra a Cisano, ieri, c’era comunque anche il respon­s­abile vet­eri­nario Alessan­dro Salvel­li, che è anche pres­i­dente del­l’as­so­ci­azione Fed­er­cac­cia. Spie­ga le ragioni del divi­eto: «Dopo aver sen­ti­to i col­leghi di Bres­cia per più di 10 giorni e i diri­gen­ti del Vene­to, la nos­tra Regione ha deciso di oper­are in ter­mi­ni di sicurez­za». «La Lom­bar­dia», con­tin­ua il vet­eri­nario, «due giorni fa, ha comunque lim­i­ta­to alcu­ni provved­i­men­ti, man­te­nen­do le zone di restrizione e di atten­zione. Dopo aver par­la­to con la , abbi­amo scel­to la via pru­den­ziale: ogni Regione agisce con la pro­pria autono­mia, anche per­chè l’ul­ti­mo caso di aviaria, è sta­to riscon­tra­to 3 giorni fa a Bres­cia». Da vet­eri­nario, ma anche da cac­cia­tore, Salvel­li, con­clude: «A mal­in­cuore abbi­amo pre­so ques­ta deci­sione, per­chè essendo io anche cac­cia­tore ave­vo a cuore ques­ta sagra, la più anti­ca del Veneto».Il pres­i­dente del­la sagra di Cisano, però non get­ta le armi e aggiunge: «Dopo tut­to questo, spero davvero che domeni­ca prossi­ma, quan­do si aprirà la cac­cia, il dot­tor Salvel­li, man­ten­ga lo stes­so zelo, vietan­do ai cac­cia­tori bres­ciani capan­nisti, di cac­cia­re con i loro uccel­li da richi­amo nel Veronese, quan­do saran­no liberati migli­a­ia di uccel­li». C’è alla fine un scam­bio di opin­ioni: ognuno è rimas­to del­la pro­pria.

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