Lazise avvia il salvataggio della galea affondata nel 1509, un'importante operazione di salvaguardia del relitto storico. Il progetto, che si svolge a circa 450 metri al largo del porto nuovo, è iniziato con la rimozione dei molluschi bivalvi alieni che hanno colonizzato i resti della nave auto-affondata dai Veneziani durante la guerra contro la Lega di Cambrai. Le attività sono dirette da sommozzatori professionisti e archeologi subacquei e sono finanziate dal ministero della Cultura attraverso la Soprintendenza di Verona, Rovigo e Vicenza.
La prima fase dell'intervento è stata completata nella prima metà di settembre e ha incluso il prelievo di campioni lignei per analizzare il degrado del legno. Alessandro Asta, archeologo subacqueo referente del progetto, ha sottolineato l'importanza di queste operazioni per garantire una tutela efficace nel tempo dei resti della galea. Le attività proseguiranno con ulteriori fasi già finanziate e si prevede che le operazioni siano concluse entro il prossimo anno.