venerdì, Maggio 3, 2024
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Nella sofisticata rete di procedure e strumentazioni sono stati investiti otto milioni . Nel progetto coinvolti l’Enac, un gruppo di imprese e le università

Scalo iper-tecnologicoper volare nella nebbia

Un sistema «invisibile» ad altissima tecnologia capace di guidare l’atterraggio dei velivoli in condizioni di visibilità problematiche. Il «D’Annunzio» di Montichiari sta per entrare nel futuro prima di ogni altro scalo del mondo.LA NEBBIA E IL MALTEMPO non ostacoleranno più il traffico aeroportuale: entro l’estate, il «D’Annunzio» si doterà di una rete di una sosfisticata rete di sicurezza. Il progetto che richiederà un investimento di 8 milioni, è stato presentato ieri nella sala imbarchi da Fulvio Cavalleri, presidente della «Catullo» e vicepresidente del «D’Annunzio». I dettagli tecnici sono stati illustrati da Piero Bina della Gpa di Roma, responsabile dell’Aviation safety department e da Antonio Zerman, direttore centrale dell’area tecnico-operativa degli «Aeroporti del Garda». A spiegare le ricadute pratiche dell’innovazione è stato invece Paolo Mazzaracchio, responsabile dell’Ufficio tecnologie aeroportuali dell’Ente nazionale per l’aviazione civile. Proprio l’Enac ha scelto il «D’Annunzio» come sito per la sperimentazione di impianti innovativi. Ma perché proprio Montichiari e non Verona, ad esempio, dove il traffico aereo è più consistente? «Perché a Villafranca è ancora sotto l’egida dell’aeronautica militare – ha spiegato il tecnico dell’Enac – mentre Brescia è uno scalo civile. Il traffico meno intenso ha offerto l’opportunità di effettuare tutti i test e gli esperimenti necessari». Il progetto ha avuto una gestazione di due anni. In pratica è stato definito un protocollo d’intesa con alcune aziende specializzate in tecnologia aeroportuale per la realizzazione del «Advanced surface movement guidance and control system» ovvero il sistema di controllo e guida per il movimento di superficie. «Si tratta di una somma di funzioni, sistemi tecnologici e procedure integrati tra loro – ha spiegato Zerman -. Una sofisticata rete per garantire il maggior numero di movimenti di aeromobili nella massima sicurezza entro l’area operativa aeroportuale». Il sistema potrà permettere l’atterraggio, uno dietro l’altro, di sei aerei con visibilità molto scarsa. L’innovazione è stata resa possibile grazie alla partnership con le imprese Thales, Ocem e I&SI. «Sono state promosse collaborazioni con enti e strutture di ricerca – ha continuato Zerman -, come il Comitato tecnico per lo studio della sicurezza aeronautica, il ministero dei Trasporti e l’Airport council internazionale, ovvero l’associazione internazionale dei gestori aeroportuali».IN CAMPO È SCESO anche il Comitato tecnico di Assaeroporti, il Politecnico di Milano e un gruppo di università. Il progetto sperimentale, nato sotto la sorveglianza dell’Enac «è unico nel suo genere a livello mondiale» ha ribadito Mazzaracchio. Per la prima volta tutti i segnali forniti dai vari impianti sono fatti convergere in un sistema informativo in modo tale «da essere visualizzati e presentati in un unico schermo, il che permette all’operatore la gestione unitaria del controllo dei movimenti a terra aumentando i margini di sicurezza». Gli aeromobili in rullaggio sulla pista riceveranno quindi, in modo automatico tramite sensori, indicazioni su come muoversi a terra.

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