giovedì, Maggio 2, 2024
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In barca a vela andranno anche pazienti psichiatrici

Terapia del vento» per disabili sportivi

Andare in barca fa bene anche ai malati di mente: schizofrenici e psicopatici in genere possono vivere il lago, e così vivere meglio. Le associazioni e le strutture che utilizzano la vela come momento di aggregazione o di terapia per sono state le protagoniste del convegno «Navigando con gli amici», svoltosi ieri mattina nel salone consiliare del Palazzo comunale di Salò, organizzato dal Circolo Vela Gargnano, con la collaborazione di Canottieri Garda, Consorzio Riviera dei Limoni, Glacom, Una mano amica, Centrale del latte di Brescia, Clan des Team Challenge, Voice System, Brandportal, Radio 24-Il sole 24ore, Vidivoice. Gian Luigi Nobili, primario del reparto di Psichiatria dell’ospedale di Salò, e Bernardo Olivetti, operatore, si sono soffermati sul progetto Hyak. «Presa a modello l’immagine di Jack Nicholson, nel film ‘Qualcuno volò sul nido del cuculo’, con i matti che urlavano la loro gioia per la libertà conquistata – ha detto Nobili-, nel 2000 abbiamo deciso di portare in barca i malati gravi, gli schizofrenici, che soffrono di allucinazioni e deliri persecutori. Stare insieme crea un clima di fiducia. E, di fronte all’onda del lago, al vento, alle difficoltà, mette in gioco stati d’animo imprevedibili. All’inizio c’era un po’ di paura, ma alla fine abbiamo visto che i ragazzi condividevano un’azione comune e, collaborando tra di loro, recuperavano fiducia, verso sè stessi e gli altri. La società tende a emarginare le persone diverse. Noi tutti dobbiamo lottare contro l’abbandono e l’emarginazione». «Andare in barca a vela rappresenta una notevole opportunità riabilitativa – ha aggiunto Olivetti-. Camminare sul pontile, usare il carrello, uscire dal porto, prendere in mano il timore, issare il fiocco e la randa sono operazioni che contribuiscono ad accrescere lo spirito di gruppo». Due ragazze dell’Istituto tecnico «Battisti» hanno presentato l’attività svolta nel campo della solidarità, e parlato dei rapporti con compagni meno fortunati. Poi è stato illustrato il progetto Eos, che manda in barca a vela quanti hanno perso la capacità motoria, e sono in carrozzella. «Stare assieme a loro -ha sostenuto l’istruttore Valerio Pighi- riempie di felicità. Io ho sempre gareggiato. E quando tornavo a casa dopo una regata mi portavo dentro soddisfazione (in caso di vittoria) o rabbia (per una sconfitta), che magari scaricavo sugli altri. Adesso ho scoperto il valore del sorriso». Il medico Maurizio Gadola e Andrea Ben Leva, che ha perso l’uso delle mani, ma è diventato punto di riferimento di numerose iniziative sociali, si sono rivolti agli studenti oltre che del Battisti c’erano classi del liceo Fermi. Al termine della mattinata il senatore Franco Tirelli ha parlato della possibilità di reintrodurre la patente nautica per sordomuti, disabili in carrozzina, eccetera abolita nel ’97. In Parlamento si sta discutendo di un decreto legislativo che dovrebbe andare in porto. Oggi alle 11, le acque di Gargnano ospiteranno la regata «Porta in barca un amico» e «Ricordando Pam e Michele», cioè Marsilio Pasotti, di Lumezzane, ex pilota di auto ed appassionato velista, e Michele Dusi, giudice disabile del tribunale di Verona. Parteciperanno gli Asso 99 con vip della politica, i Dolphin 81 con gli operatori dell’informazione, i J 24 del progetto «Eos la vela per tutti». Ci saranno anche i modellini di Ben Leva. Alle 16 le premiazioni.

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