sabato, Luglio 27, 2024
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L’incredibile boom edilizio della frazione: soprattutto seconde case Il sindaco: si tratta di scelte della vecchia Giunta

Tutti vogliono i Barcuzzi

Vendonsi monolocali, bilocali, trilocali, villette vista lago. Sono numerosi i cartelli che salutano l’arrivo ai Barcuzzi di chi percorre la strada che da Padenghe porta a Lonato. Complice forse la posizione geograficamente strategica nell’asse viario del basso Garda e il luogo suggestivo in cui è inserita – dal quale si gode un bellissimo panorama che si apre oltre la penisola di Sirmione -, o complice forse la scarsità di zone destinate all’espansione residenziale nei paesi limitrofi di Padenghe e Desenzano, quasi del tutto esaurite o comunque limitate da precise restrizioni nei piani regolatori, la località Barcuzzi in questi ultimi anni ha conosciuto uno straordinario sviluppo edilizio. E i dati parlano chiaro. L’Anagrafe ha stimato che dal 1996 la popolazione residente nella frazione di Lonato è cresciuta del 30 per cento e che il 35 per cento delle oltre cento abitazioni esistenti sono seconde case, mentre l’Ufficio tecnico ha valutato che la volumetria dell’intero abitato ammonta attualmente più o meno a 30.000 metri cubi. Ma sono davvero sufficienti la posizione fortunata e la destinazione di Barcuzzi a nuovo mercato immobiliare nato per supplire alla domanda edilizia che i paesi limitrofi non sono più in grado di sostenere, per spiegare una crescita tanto spropositata? Forse no. Forse le cause vanno cercate altrove; in un Piano di fabbricazione che, per le modalità con cui fu redatto, dal 1973 al 1995 ha ostacolato qualsiasi forma di edificabilità in questa zona. «Il vecchio Pdf – spiega il sindaco Morando Perini – aveva già individuato in località Barcuzzi una cospicua quota di superficie da destinare a volumetria edificabile, ma solo con il nuovo Prg le lottizzazioni sono state identificate in maniera più razionale permettendo di dare il via a tutti gli interventi previsti». Questo succedeva un paio di anni fa, quando ancora la frazione lonatese non era stata presa di mira da quell’accesa febbre edilizia che, in così poco tempo, l’ha portata a crescere a dismisura. «In realtà – continua il sindaco – tutto quel complesso di residenze già sorte o che stanno sorgendo nell’entroterra collinare di Lonato, sono la conseguenza di piani di lottizzazione approvati dalla passata Giunta leghista. «Atti amministrativi a cui noi – precisa -, allo stato attuale delle cose, non possiamo rispondere con nessun tipo di opposizione se non al costo di gravi conseguenze a livello legale che si ripercuoterebbero sulle finanze del Comune. Intanto, però, questa improvvisa edificazione ci ha costretti ad affrontare tutti i problemi legati all’urbanizzazione delle aree: recentemente, infatti, siamo stati costretti ad aprire un mutuo del valore di 3 miliardi delle vecchie lire per gli interventi al tronco fognario di una zona di Barcuzzi non urbanizzata come si doveva». O forse, il fenomeno che ha interessato la frazione è da attribuirsi alla domanda – che sul Garda è sempre più forte – di seconde case. L e numerose agenzie che gestiscono il consistente mercato immobiliare, sorto in seguito al boom edilizio della frazione lonatese, propongono, infatti, appartamenti di taglio modesto, che varia dai 50 agli 80 metri quadrati di superficie a seconda che gli appartamenti siano monolocali, bilocali e trilocali, e villette, per un costo che in media oscilla dai 2200 a 2400 euro al metro quadrato e che sembra destinato a crescere ulteriormente. Tutta questa «allarmante aggressione edilizia del territorio nel comune di Lonato», ha preoccupato un comitato di cittadini residenti a Barcuzzi. Preoccupazioni a cui il sindaco Perini ha risposto ribadendo che non è intenzione della Giunta favorire il mercato delle seconde case, ma soprattutto dimostrando la seria intenzione di portare a termine il progetto del parco di interesse sovracomunale che dalla Rocca si estenderà fino ai confini con i comuni di Padenghe e Calvagese.

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