domenica, Dicembre 10, 2023
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Una sala per ogni grande

Fu nel 1907, con l’ac­quis­to di vil­la Mer­lo, che il munici­pio di Gar­da si trasferì sul lun­go­la­go. Oggi che gli uffi­ci munic­i­pali sono sta­ti spo­sta­ti nel­l’a­di­a­cente strut­tura che ospitò in pas­sato le scuole ele­men­tari, la vil­let­ta affac­cia­ta sul lago è divenu­ta sede del­la . L’in­au­gu­razione dei nuovi spazi bib­liote­cari è pre­vista per dopodomani, saba­to, alle 16. Subito dopo, alle 16.30, Ernesto Guidorizzi ter­rà una relazione su « e pae­sag­gio del lago» nel­la vic­i­na sala con­sil­iare. La bib­liote­ca garde­sana è inti­to­la­ta a Pino Cresci­ni, che ha anche las­ci­a­to alcune fon­da­men­tali ricerche sul­la lin­gua locale. Il suo «Vocabo­lario dei pesca­tori di Gar­da» e la rac­col­ta di poe­sie «Sgàie de Gar­da, sgàie del me côr» (ma anche qui c’è un sag­gio di grande val­ore sulle tradizioni del mon­do «pescaôr») sono sta­ti pub­bli­cati pro­prio dal­la bib­liote­ca, men­tre il cen­tro cul­tur­ale Pal del Vò si è fat­to pro­mo­tore del­la stam­pa di «Parole che muoiono», una serie di testi qua­si dal­l’in­ton­azione di rac­con­ti. Di recente, il comi­ta­to di ges­tione del­la bib­liote­ca, guida­to da Maria Rosa Cam­pag­nari Cresci­ni, ha deciso di pro­porre all’am­min­is­trazione comu­nale di inti­to­lare tutte le varie sale del palaz­zo sul lun­go­la­go e del vici­no palaz­zo delle espo­sizioni alle fig­ure di «quei cit­ta­di­ni garde­sani — si legge nel­la let­tera che è sta­ta invi­a­ta all’asses­so­ra­to alla cul­tura — che più si sono dis­tin­ti in ambito cul­tur­ale». «Abbi­amo fat­to nos­tra la pro­pos­ta», dice l’asses­sore Gian Pao­lo Rossi, «rite­nen­do­lo un doveroso omag­gio a dei concit­ta­di­ni che han­no dato tan­to impeg­no alla nos­tra comu­nità». La sala di accoglien­za del­la sede bib­liote­caria viene inti­to­la­ta a Mario Pasot­ti. Si trat­ta di una delle fig­ure di spic­co del­la cul­tura garde­sana. È sta­to lo sco­pri­tore del­l’enorme pat­ri­mo­nio delle inci­sioni rupestri dis­sem­i­nate fra Gar­da e Bren­zone. Ma gli si deb­bono anche altre scop­erte arche­o­logiche nel ter­ri­to­rio, nonché una fit­ta doc­u­men­tazione fotografi­ca del­la Gar­da degli anni Cinquan­ta e Ses­san­ta. Fotografo di val­ore, non volle mai trasfor­mare la sua arte in un mestiere, pur aven­do fir­ma­to cop­er­tine di roto­calchi e interi lib­ri (Vivien Leigh, la pro­tag­o­nista di «Via col ven­to», con­cesse solo a lui di ripren­der­la durante le vacanze in com­pag­nia di Lau­rence Olivi­er). Le stanze al pri­mo piano sono ded­i­cate a Rosa Mar­ti­ni, attivis­si­ma nel volon­tari­a­to a favore degli anziani, ma anche poet­es­sa e pit­trice ama­to­ri­ale, a Dora Mon­tani, cui si deve la cos­ti­tuzione del­l’as­so­ci­azione che gestisce il cen­tro per dis­abili di Vil­la Dora, e Gig­i­na Salet­ti, mit­i­ca figu­ra di inseg­nante. Lo spazio Inter­net è sta­to des­ti­na­to al ricor­do di Luciano Beretta, autore dei testi di tante can­zoni di suc­ces­so. Le sale del palazzet­to delle mostre ver­ran­no invece inti­to­late a Vit­to­rio Mon­ese e Ben­i­to Tomez­zoli, valen­ti pit­tori garde­sani, nonché a Ida Bor­let­ti, che nel­la sua vil­la di Gar­da fece vivere un ate­lier artis­ti­co des­ti­na­to al recu­pero di per­sone affette da prob­le­mi psichi­ci (un’e-spe­rien­za che ha fat­to epoca) e a Lil­iana Pinci­ni, che ha dona­to al Comune l’an­ti­co palaz­zo Pom­pei-Car­lot­ti.

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