giovedì, Dicembre 5, 2024
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Sarà inaugurata sabato la biblioteca comunale che ricorda numerose personalità della cultura. È dedicata a Pino Crescini, autore di ricerche sulla lingua locale

Una sala per ogni grande

Fu nel 1907, con l’acquisto di villa Merlo, che il municipio di Garda si trasferì sul lungolago. Oggi che gli uffici municipali sono stati spostati nell’adiacente struttura che ospitò in passato le scuole elementari, la villetta affacciata sul lago è divenuta sede della biblioteca. L’inaugurazione dei nuovi spazi bibliotecari è prevista per dopodomani, sabato, alle 16. Subito dopo, alle 16.30, Ernesto Guidorizzi terrà una relazione su «Poesia e paesaggio del lago» nella vicina sala consiliare. La biblioteca gardesana è intitolata a Pino Crescini, che ha anche lasciato alcune fondamentali ricerche sulla lingua locale. Il suo «Vocabolario dei pescatori di Garda» e la raccolta di poesie «Sgàie de Garda, sgàie del me côr» (ma anche qui c’è un saggio di grande valore sulle tradizioni del mondo «pescaôr») sono stati pubblicati proprio dalla biblioteca, mentre il centro culturale Pal del Vò si è fatto promotore della stampa di «Parole che muoiono», una serie di testi quasi dall’intonazione di racconti. Di recente, il comitato di gestione della biblioteca, guidato da Maria Rosa Campagnari Crescini, ha deciso di proporre all’amministrazione comunale di intitolare tutte le varie sale del palazzo sul lungolago e del vicino palazzo delle esposizioni alle figure di «quei cittadini gardesani – si legge nella lettera che è stata inviata all’assessorato alla cultura – che più si sono distinti in ambito culturale». «Abbiamo fatto nostra la proposta», dice l’assessore Gian Paolo Rossi, «ritenendolo un doveroso omaggio a dei concittadini che hanno dato tanto impegno alla nostra comunità». La sala di accoglienza della sede bibliotecaria viene intitolata a Mario Pasotti. Si tratta di una delle figure di spicco della cultura gardesana. È stato lo scopritore dell’enorme patrimonio delle incisioni rupestri disseminate fra Garda e Brenzone. Ma gli si debbono anche altre scoperte archeologiche nel territorio, nonché una fitta documentazione fotografica della Garda degli anni Cinquanta e Sessanta. Fotografo di valore, non volle mai trasformare la sua arte in un mestiere, pur avendo firmato copertine di rotocalchi e interi libri (Vivien Leigh, la protagonista di «Via col vento», concesse solo a lui di riprenderla durante le vacanze in compagnia di Laurence Olivier). Le stanze al primo piano sono dedicate a Rosa Martini, attivissima nel volontariato a favore degli anziani, ma anche poetessa e pittrice amatoriale, a Dora Montani, cui si deve la costituzione dell’associazione che gestisce il centro per disabili di Villa Dora, e Gigina Saletti, mitica figura di insegnante. Lo spazio Internet è stato destinato al ricordo di Luciano Beretta, autore dei testi di tante canzoni di successo. Le sale del palazzetto delle mostre verranno invece intitolate a Vittorio Monese e Benito Tomezzoli, valenti pittori gardesani, nonché a Ida Borletti, che nella sua villa di Garda fece vivere un atelier artistico destinato al recupero di persone affette da problemi psichici (un’e-sperienza che ha fatto epoca) e a Liliana Pincini, che ha donato al Comune l’antico palazzo Pompei-Carlotti.

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