L’ultima puntata delle celebrazioni del 450esimo anniversario dell’ateneo di salò ha permesso di focalizzare l’attenzione sui dialetti e sul ruolo che questi possono rivestire ancora oggi. Alfredo Rizza ha sottolineato come nell’ambito della conferenza ci sia stata una maggiore apertura includendo riflessioni anche sui dialetti della sponda orientale e della Valvestino, che è una zona ancora un pò isolata, a sè.
Giovanni Bonfadini, invece, tramite le sue parole ha sottolineato come i dialetti non si possano studiare a scuola, ma come si possano apprendere solamente in famiglia. E’ stato sottolineato anche il valore del dialetto: è la lingua locale che contiene la storia della comunità e che per questo non deve andare persa.
Un altro intervento di grande importanza è stato quello di Antonio Foglio che ha spiegato ciò che l’ha spinto a creare un vocabolario del dialetto di Toscolano Maderno, ma soprattutto ha messo in chiaro come vi siano delle notevoli differenze nei dialetti di località poco distanti.
L’ultimo intervento è stato quello di Glauco Sanga, docente dell’università di Venezia che ha sottolineato come la perdita del dialetto sia qualcosa di dovuto ai cambiamenti della società e non alla volontà delle persone. Ora prevale una forma di dialetto italianizzato, un dialetto più vicino alla lingua italiana rispetto ai dialetti originari.