domenica, Giugno 29, 2025
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Sì allo schema di convenzione per l’affitto: il sindaco è ottimista Ghiotta la base d’asta: 720 mila euro in otto anni

Villa Alba riapre a maggio

Il Consiglio comunale di Gardone Riviera ha approvato all’unanimità lo schema di convenzione per cedere in affitto la monumentale Villa Alba, di cui è proprietario (1.297 metri quadri di superficie coperta, 2.718 calpestabile e un parco pubblico di 19.380 mq.). L’asta sarà tenuta col criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Il bando verrà pubblicato nei prossimi giorni. Questi i criteri presi in considerazione per l’aggiudicazione. Innanzitutto l’ammontare del canone: almeno 720 mila euro per l’intera durata della locazione (otto anni, a partire dal 1 maggio). Così suddivisi: 60 mila per ciascuno dei primi due anni, 80 mila per i successivi, 100 mila per gli ultimi due, da corrispondere in rate trimestrali anticipate. Ma chi offrirà una cifra maggiore acquisirà un punto ogni 1% in più, fino a un massimo di 40. Saranno poi attribuiti punteggi differenziati in base all’attività svolta: 20 se l’offerta è presentata da una società che intende organizzare congressi, show room, meeting, rassegne, 15 per stages ed eventi formativi di specializzazione, 10 per spettacoli teatrali e musicali, 10 per esposizioni, mostre e aste, 5 per ristorazione. Chi avrà il punteggio maggiore vincerà la gara. A parità di graduatoria, prevarrà chi si impegnerà a espletare il maggior numero di funzioni e, in subordine, l’offerta che preveda la partecipazione (nella gestione di Villa Alba) di un raggruppamento di enti, associazioni e/o fondazioni di interesse sovracomunale. Il concessionario dovrà arredare i locali, provvedere alla manutenzione ordinaria, compresa l’illuminazione esterna dello scalone e delle fontane, stipulare una polizza assicurativa per eventuali danni a terzi o a beni e mettere a disposizione il complesso per dieci giornate all’anno (per allestire manifestazioni turistico-ricreative). La locazione verrà automaticamente risolta nel caso in cui Gardone Riviera ottenesse l’autorizzazione ad aprire una casa da gioco. Dopo il crack finanziario della Bagaglino e la conseguente rottura di rapporti (la società di Mario Bertelli aveva un contratto d’affitto stipulato nel ’90, che sarebbe scaduto il 31 dicembre 2005), il comune rimette dunque sul mercato lo splendido complesso. «Una commissione formata da Eugenio Musciotto, Laura Volpato, Ippolito Zanini (consiglieri di maggioranza), Guido Armellini e Davide Calderan (di minoranza) ha tenuto numerose riunioni, ascoltando le ditte che avevano dimostrato un certo interesse a subentrare e giungendo alla stesura di questa convenzione – spiega il sindaco Alessandro Bazzani -. Tutti coloro che parteciperanno alla gara dovranno quindi attenersi a tali indicazioni. Vogliamo evitare di ricadere negli errori del passato». Villa Alba non ha mai trovato pace. All’inizio ospitava l’Istituto professionale alberghiero. Poi la scuola si è trasferita nel nuovo edificio, vicino alle medie. E da quel momento sono iniziati i guai. La spa formata dal comune di Gardone Riviera (col 51% del pacchetto azionario), da Salò, Toscolano Maderno, Azienda di soggiorno e da alcuni privati (col 49%), col compito di organizzare convegni, venne liquidata dopo qualche anno. Nell’82 la coalizione Psdi-Pci-Psi-indipendenti (il sindaco era Egidio Ariosto, con la Dc di Aventino Frau in minoranza) decise di affidare la gestione a una società a responsabilità limitata, formata dagli operatori economici locali, conservando all’ente pubblico una piccola quota. Presidente: Roberto Cipani, albergatore (Astoria, Spiaggia d’oro), papà dell’attuale sindaco di Salò, avvocato Giampietro. Amministratore delegato Giancarlo Ginepro, di Telegarda, che coi suoi studi occupava una parte del piano terra. Ma in quattro anni si accumularono perdite per un centinaio di milioni. Così nell’86 subentrò la Nike di Milano e, nel ’90, la Bagaglino. «Adesso a Villa Alba stiamo sostituendo i serramenti, ed effettuando i lavori nel parco – ha concluso il sindaco -. Dal 1 maggio confidiamo di riaprirla col nuovo gestore. Non intendiamo privilegiare l’attività di ristorazione, tanto che cene, pranzi nuziali e feste di vario genere non dovranno in ogni caso superare i 54 giorni all’anno».

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