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I problemi di balneabilità al Porto a e Santa Giulia impongono interventi urgenti per la rete fognaria Il sindaco: lavori in corso per risolvere i problemi di inquinamento

Operazione spiagge pulite al via

Quella del 2002 è stata l’ennesima estate poco favorevole dal punto di vista balneare per il comune di Padenghe. Il giudizio di idoneità alla balneazione per le spiagge del paese gardesano sottoposte al controllo dell’Asl, infatti, non ha offerto dati molto incoraggianti: in questi ultimi tre anni almeno una delle quattro spiagge padenghesi è sempre giudicata non balneabile. Nel 2000, su 52 comuni del Garda bresciano monitorati dall’Asl, erano in tutto dieci le spiagge risultate non balneabili: fra queste, a Padenghe, la spiaggia in località Porto, a cui, nell’estate del 2001, si è aggiunta quella nei pressi di Santa Giulia. Nel 2002 la situazione è migliorata in altri comuni – Sirmione, ad esempio, ha riconquistato la bandiera blu europea per la qualità delle acque – ma non a Padenghe, dove purtroppo le spiagge del Porto e di Santa Giulia hanno confermato la non balneabilità per l’intera passata. «Una volta – spiega il dottor Aldo Viola, uno dei responsabili del Distretto Socio sanitario di Salò – era sufficiente che i risultati delle analisi, a cui venivano sottoposti ogni due mesi i campioni di acqua prelevata in prossimità delle spiagge dichiarate non balneabili, risultassero favorevoli per due volte consecutive per riabilitare le spiagge in questione alle condizioni di normale balneazione. «Le cose sono cambiate in seguito al provvedimento regionale che fa capo all’articolo 7 del Dpr 470/82, che stabilisce disposizioni più rigide e severe in materia di balneabilità. In pratica, una spiaggia riconosciuta non balneabile viene provvisoriamente esclusa da qualsiasi tipo di controllo fino a che le locali autorità non dichiarino di aver intenzione di attuare opere di disinquinamento». Stando a questi presupposti, le due spiagge non balneabili di Padenghe sono tuttora annoverate nell’elenco delle località per le quali, ai sensi della legge regionale appunto, sono temporaneamente sospesi i campionamenti in attesa che venga compilato un protocollo d’intenti. Un’attesa che, però, è destinata a durare poco, visto che l’Amministrazione comunale si sta già dando da fare per risolvere il problema. «A Padenghe – afferma il sindaco Giancarlo Allegri – troppe abitazioni sono ancora costrette a smaltire gli scarichi in fossi a perdere o, peggio, nel Vaso Rì che li riversa nel lago all’altezza del porto comunale; esattamente dove la conformazione idrogeologica e le correnti dell’acqua contribuiscono ad aumentare la concentrazione di agenti inquinanti nella porzione di lago in cui si trovano le spiagge del Porto e di Santa Giulia. Per venire a capo di questo problema la nostra Amministrazione ha deciso di realizzare una serie di interventi mirati a rimodernare un po’ alla volta tutta la rete fognaria del paese». Il proposito è partito dal centro del paese. Iniziati nel mese di novembre in via Tito Speri, i lavori – che consistono nella separazione delle fognature bianche e nere e nel rifacimento dei sottoservizi – proseguiranno in via Rovetta e in via Galetti per essere conclusi prima dell’estate. L’importo complessivo dell’opera, commissionata all’Azienda Garda Uno mediante una convenzione che risale al 1999, è pari a 300 mila euro, di cui 94 mila euro finanziati dall’Amministrazione comunale e 206 mila euro da contributo regionale. «Questa prima fase di ammodernamento alla rete fognaria – commenta il sindaco – rappresenta un lavoro molto importante, perché provvederà alla separazione tra acque bianche e acque nere di buona parte del paese, in quanto permetterà di convogliare le fognature della zona alta del comune, cioè quelle della frazione Monte Alto, delle località Conca, Fienile, Paolette e di via Metelli, con la parte che resta più in basso». Contemporaneamente l’Amministrazione comunale sta realizzando un censimento ad hoc che saprà dire quante abitazioni sono già allacciate alla rete fognaria e quante no, e, in quest’ultimo caso, quante hanno un versamento a vuoto o in regolari fosse per il contenimento dei liquami civili. «Al termine di questi lavori – conclude Allegri – emaneremo un’ordinanza comunale che obbligherà tutti all’allacciamento alla fognatura pubblica».

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