Vittoriale, condannata la presidente

La professoressa Anna Maria Andreoli, presidente in carica del Vittoriale degli Italiani, chiamata alla guida della Fondazione gardonese nel ’97 dall’allora ministro Walter Veltroni, è stata condannata per diffamazione. La condanna è stata emessa l’altro giorno dalla prima sezione del Tribunale di Brescia. Parte lesa nel procedimento giudiziario il professore Edoardo Tiboni, presidente del Centro nazionale di studi dannunziani di Pescara. Il giudice Federico Allegri ha condannato la professoressa Andreoli a una multa di 500 euro, senza alcuna menzione della condanna, al pagamento di una provvisionale di 5.000 euro e delle spese processuali. Il reato di diffamazione è stato commesso il 30 luglio del ’98. «In quella data – spiega l’avvocato Carla Tiboni, rappresentante legale di Edoardo Tiboni – in un giornale locale venne diffusa la notizia che considerammo diffamante. In precedenza a Pescara si era tenuto un covegno del Centro nazionale di studi dannunziani. Dopo il convegno il presidente del centro studi inviò una lettera all’allora ministro Veltroni per chiedere che alcuni percorsi del Vittoriale fossero maggiormente tutelati e, quindi, vietati al pubblico». Secondo l’avvocato ci fu di fondo un’incomprensione tra i due presidenti, tra Tiboni e Andreoli e quest’ultima fraintese le richieste avanzate dal Centro nella lettera al ministro. «Nell’articolo in questione – prosegue l’avvocato – la professoressa Andreoli definì le persone riunite a Pescara “incolte e in malafede”». Una definizione che il professor Tiboni ritenne lesiva e offensiva. Da qui la denuncia e l’avvio del procedimento giudiziario conclusosi l’altro giorno davanti al giudcie della prima sezione del Tribunale di Brescia con una condanna per la presidente del Vittoriale, ordinaria di Letteratura all’Università di Potenza, nota italianista e dannunziana appassionata.