giovedì, Maggio 2, 2024
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Il monumento gardonese al centro di un convegno, Primo obbiettivo incentivare le visite degli studenti.

Vittoriale, un futuro museale e scolastico

Percorsi scolastici e didattica museale: il Vittoriale di Gardone è un museo per la storia ma è anche una risorsa economica e culturale da valorizzare. Su questo tema si sono misurati alcuni relatori d’eccezione ieri mattina al San Carlino di Brescia, in un convegno promosso dalla Fondazione Vittoriale in collaborazione con la Fondazione Civiltà bresciana, col patrocinio della Provincia. Dopo i saluti del presidente della Provincia Alberto Cavalli, del vice presidente di Civiltà Bresciana, Alfredo Bonomi, del dirigente regionale Pietro Gasperini e del dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale, Giuseppe Colosio, la giornata di studi è iniziata con l’intervento di Annamaria Andreoli, presidente della Fondazione del Vittoriale, che ha affrontato il tema sulla valorizzazione del museo, dipingendo D’Annunzio come figlio del Risorgimento: «Il Vittoriale – ha detto – è di tutti gli italiani ed è per questo che D’Annunzio glielo ha donato, in modo che tutti potessero visitarlo. La mia speranza è vedere questo posto sempre più frequentato dalle giovani generazioni, e che queste si interroghino circa la sua storia e la vogliano conoscere, un processo peraltro reso accessibile proprio grazie al suo archivio interno». Il consigliere d’amministrazione del Vittoriale e rappresentante del Ministero della Pubblica Istruzione, Giovanna Ciccarelli, ha invece illustrato i percorsi di didattica museale del Vittoriale, evidenziandone la funzione educativa per la quale il Museo si propone alle scuole del territorio con i relativi servizi di cui insegnanti e alunni potranno usufruire all’interno del complesso. «Il Vittoriale fin dal ’93 aveva promosso al suo interno un’attività didattica museale – ha spiegato Giovanna Ciccarelli – un’iniziativa che sul piano operativo è avvenuta per gradi. Oggi per rafforzare il ruolo importante che questo servizio educativo ha raggiunto ci siamo adoperati affinché all’interno del Museo si consentisse lo svolgimento di un’attività didattica stabile e continuativa. «Si è istituito un gruppo di lavoro consultivo, siamo riusciti ad organizzare corsi di didattica museale e sono state allestite due mostre permanenti. Sono stati individuati una serie di percorsi interdisciplinari da proporre ai docenti. Tutta l’attività fin qui realizzata è inserita nel sito internet del Vittoriale ed è stato recentemente prodotto un cd-rom che sarà disponobile per tutte le scuole». «Siamo convinti che solo l’esperienza diretta possa suscitare nei giovani interesse e affezione per il bene culturale, stimolare in loro il senso di responsabilità per la tutela del patrimonio comune», ha concluso la Ciccarelli. Infine, ha preso la parola Ernesto Galli Della Loggia, ordinario di Storia dei partiti e dei movimenti politici dell’Università di Perugia, che ha approfondito il tema «D’Annunzio, il Vittoriale e la storia d’Italia». «Il Vittoriale è intessuto di storia d’Italia – ha commentato Della Loggia -. Non solo un museo della guerra inteso come evento militare ma anche un evento culturale che si presenta come una frattura da cui nasce la modernità. La Prima guerra mondiale fu caratterizzata dalla stanzialità e dall’immobilità del fronte, unita a un’apocalittica impersonale violenza a cui si collega il bisogno propagandistico dell’eroe. Una figura a cui ci si rivolgeva con devozione con cui sentirsi legati da un vincolo al di là delle istituzioni. «Il Vittoriale rappresenta la guerra ma in modo diverso da come la proponeva il regime e in esso è conservato un patrimonio che fa parte della nostra storia e che grazie all’impegno del d’Annunzio è stato reso accettabile da tutti». Il convegno è stato inoltre completato dalla visione di due filmati: «Dannunziana» e «Il museo della guerra del Vittoriale» a cui è seguito un servizio speciale di interviste fatte in occasione dell’inaugurazione del Museo. La Fondazione Vittoriale da anni è impegnata a promuovere il museo non come semplice meta turistica ma piuttosto come luogo di studio e di ricerca, e lo fa con le proprie risorse, grazie anche al supporto di sponsor, come la Fondazione Folonari Cab, che da sempre affiancano e sostengono le iniziative. Sulla complicata vicenda della possibile privatizzazione del Museo, la presidente Annamaria Andreoli con fermezza ha ribadito che il Vittoriale manterrà come sempre la sua autonomia.

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