mercoledì, Ottobre 16, 2024
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Rinnovato il monumento, poi tocca alla colonna marciana. Premio da 5 mila euro a chi trova il leone buttato nel lago

Zanardelli torna a splendere

Il comune di Toscolano Maderno ha cominciato a ripulire i monumenti caratteristici. Prima è toccato alla statua della «Bella Italia», dedicata a Giuseppe Zanardelli; adesso gli esperti hanno ingabbiato la colonna marciana, col leone. Il tutto con la supervisione della Soprintendenza. Stamattina, alle ore 11, nell’ambito dell’operazione fondali puliti, con l’arrivo di decine di sub che cercheranno di portare alla luce bottiglie, blocchi di marmo, sacchi di vario genere, materiali di ceramica e quant’altro sia stato gettato impunemente nel lago, verrà effettuata l’inaugurazione de la «Bella Italia», fino a ieri nascosta sotto i teli di plastica.«Era ricoperta da una patina grigia. Ora ha assunto il biancore originario», garantisce il sindaco Paolo Elena, che è riuscito a sbirciare il lavoro svolto. Inaugurato nell’aprile 1909, opera di Leonardo Bistolfi, il monumento ricorda Zanardelli, il presidente del Consiglio che trascorreva periodi di riposo nella sua villa di Fasano, dove morì nel 1903, alla presenza di pochi familiari e amici. Lo scultore la intitolò la statua: «Il desiderio di una riva lontana». Per questo motivo il volto della donna, simbolo della patria, guardava a est, in direzione di Trieste, ancora sottomessa al potere degli Asburgo. Ora, come detto, è stata ingabbiata la colonna sovrastata da un leone bronzeo, «forse poco fiero, e non all’altezza del suo predecessore in pietra, ma le cui vicende meritano di essere conosciute», afferma lo storico locale, Andreino De Rossi. Nel maggio 1796 Brescia si arrese a Napoleone, giunto in Italia con un folto esercito. L’anno successivo, caduta la Repubblica di Venezia, il governo della Riviera gardesana ordinò di abbattere l’emblema di S.Marco. Così il leone in pietra fu gettato nel lago. L’artista palermitano Ettore Ximenes lo ricostruì in bronzo, nel 1902. Offrendolo gratuitamente. Il sindaco e i cittadini accettarono il dono, senza essere convinti della qualità dell’opera. «Più che un leone -commentarono-, assomiglia a un gatto». Elena ha promesso 5mila euro al sub che, stamattina, riuscirà a recuperare dai fondali il vecchio leone in pietra.

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