L'immigrazione proietta la cittadina verso i 19mila
Abitanti ancora in crescita
Continua la fase positiva per l’andamento demografico nella cittadina. Alla fine del 2000 gli abitanti hanno raggiunto quota 18.460 rispetto ai 18.139 di un anno prima, con un incremento di 321 unità pari all’1,8%. Era da alcuni anni che non si registrava un aumento di residenti così consistente, soprattutto in considerazione del saldo naturale, ampiamente positivo a dispetto dell’andamento di altre zone della provincia. Dai dati elaborati a tempo da record dai servizi demografici di Palazzo Gonzaga, balza subito all’occhio la differenza tra nati e morti nel 2000.Più 51, un saldo naturale quasi doppio rispetto a quello del 1999, dovuto più ai maschi (+44) che alle femmine (+7). Ben 200 nati a fronte di 149 decessi e le file degli uomini sono state quelle che si sono ingrossate maggiormente. E’ chiaro che una parte consistente del boom demografico è ancora dovuto all’immigrazione, con un saldo di 270 unità, anche in questo caso più maschi (+159) che femmine (+111).Tutti questi segni positivi fanno lievitare anche la densità della popolazione, che insiste sempre più numerosa su un territorio tutto sommato limitato: si è passati da 431 a 439 abitanti per chilometro quadrato, ossia un incremento massiccio che fortifica ulteriormente il primato di Castiglione nel mantovano.Il numero di nuclei familiari è salito da 6.703 a 6.824 (+121), il che fa calcolare che ogni famiglia è, in media, formata da 2,7 componenti, esattamente come nel 1999. Fra le curiosità statistiche che emergono dai dati dell’anagrafe, si ricava che il mese con più nati in assoluto è stato agosto (24), mentre quello con le culle più vuote è stato febbraio (8). Più decessi invece in gennaio (19), ma pochissimi in maggio (5). Passando al saldo migratorio, i maggiori arrivi ci sono stati in ottobre (105), meno in gennaio e aprile (44). Tante persone hanno lasciato Castiglione in agosto (65), molte meno in aprile (22). Insomma la cittadina con un ritmo di crescita così sostenuto taglierà il nastro dei 19 mila abitanti tra un paio d’anni. Ora a maggior ragione l’amministrazione dovrà continuare a garantire servizi e opportunità all’altezza delle esigenze della popolazione.
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