Dal 29 giugno al 1 settembre 2019

Alla Gran Guardia di verona la mostra d’arte “Midsummer Night Colours” di Martino Zanetti

26/06/2019 in Arte, Mostre
A Verona
Di Redazione

“Il tito­lo del­la Mostra è un richi­amo alla com­me­dia shakespe­ri­ana A Mid­sum­mer Night’s Dream. I col­ori sono per me — rac­con­ta Mar­ti­no Zanet­ti -  il reg­no di sog­ni e del­la memo­ria.  La bellez­za di Verona, cit­tà tra le più affasci­nan­ti, mi evo­ca tonal­ità mer­av­igliose soprat­tut­to not­turne, nelle infi­nite gradazioni di vio­la e degli ori delle stelle. Pur nel­la mia asso­lu­ta certez­za dell’identità degli autori delle comme­die shake­spear­i­ane, ho volu­to essere evoca­ti­vo di un sen­ti­men­to. La bellez­za non neces­si­ta ed è anzi nem­i­ca dell’accademismo e del­la pedan­te­ria. Questo tito­lo mi fa volare.”

“Il filo con­dut­tore è il col­ore e la pos­si­bil­ità dialet­ti­ca con il fruitore finale. Un cre­atore del col­ore, come del­la musi­ca e del suono, real­iz­za la com­pi­utez­za del­la sua opera nel coin­vol­ger­si con la sen­si­bil­ità del­lo spet­ta­tore. La creazione dell’opera non gli è mai com­ple­ta. Vi è sem­pre nell’artista una per­centuale vari­abile d’imponderabile: tan­to mag­gior­mente ques­ta vari­abile gli con­sente di entrare nell’unisono con lo spet­ta­tore, tan­to è mag­giore il val­ore dell’arte. Ques­ta è la tran­si­tiv­ità dell’arte.”

Il col­ore è l’elemento fonda­ti­vo, il grande argo­men­to del­la pit­tura di Zanet­ti.

Nel suo lavoro inizia­to negli Anni Set­tan­ta, il lin­guag­gio espres­si­vo fonda­to sul­la ricer­ca cro­mat­i­ca, diven­ta un vero e pro­prio tema assiale, che si tra­duce nel lavoro artis­ti­co in una mate­ria sol­i­da, estrema­mente viva e vitale che come un’onda hertziana per­corre elet­tri­ca­mente tut­ta la sua opera.

Ques­ta forza si avvale dei gesti sem­pre molto ampi dell’artista, che per l’appunto opera per­lop­iù su gran­di super­fi­ci, con campi­ture vaste, con una rit­u­al­ità di com­po­sizione molto lega­ta alla fisic­ità del quadro; così risul­ta essere un testo poet­i­co ma al tem­po stes­so un ogget­to mate­ri­ale molto forte e pre­sente, con uno statu­to con­cre­to dota­to di grande allure sceni­ca.

Il risul­ta­to sono gran­di teleri dal forte impat­to emo­ti­vo, che riper­cor­rono, e rein­ter­pre­tano sen­za imi­tar­li, i vasti reper­tori del lin­guag­gio del­la pit­tura e dell’astrattismo con­tem­po­ra­neo, trac­cian­do una lin­ea che unisce ideal­mente Hen­ri Matisse a Sam Fran­cis.

Si trat­ta di una serie di omag­gi, di citazioni di questo lin­guag­gio ora­mai deposi­ta­to nel nos­tro corre­do visuale, che vuole esprimere la fidu­cia nell’operare dell’artista, così come nei suoi ele­men­ti cos­ti­tu­tivi, sia for­mali che ispi­ra­tivi. Infat­ti il lavoro di Mar­ti­no Zanet­ti si svolge sot­to la vas­ta ala pro­tet­trice del­la pit­tura vene­ta, ter­ra nel­la quale è nato e dal­la quale ha rica­va­to tut­ti gli stile­mi del suo lin­guag­gio.

Come l’artista stes­so dichiara, si sente in una qualche misura il con­tin­u­a­tore di ques­ta visione del­la natu­ra e del­la pit­tura, dove la luce del­la cit­tà d’acqua per eccel­len­za, Venezia, pas­san­do attra­ver­so il fil­tro pris­mati­co dell’aria, sfu­ma e si ricom­pone con eccezionale forza e del­i­catez­za insieme.

Oltre che nel­la grande tradizione dei maestri antichi, Mar­ti­no Zanet­ti per un altro ver­sante, quel­lo biografi­co, affon­da le pro­prie radi­ci cre­ative in una sto­ria per­son­ale molto forte, nel­la quale la sua for­mazione di impren­di­tore di suc­ces­so si è tradot­ta in vital­ità, cre­ativ­ità, inven­ti­va e forte real­is­mo: una com­po­nente basi­lare del suo oper­are quo­tid­i­ano, che tran­si­ta fisi­ca­mente, qua­si per osmosi anche nel fare arte, e le dà prob­a­bil­mente quel­la for­ma sol­i­da e com­pi­u­ta con la quale la per­cepi­amo.

Col­ori che diven­tano sen­sazioni, giochi materi­ci di intru­sioni sul­la tela, emozioni cro­matiche sgar­gianti che spri­gio­nano forza, felic­ità del col­ore. La pit­tura di Mar­ti­no Zanet­ti por­ta a viag­gia­re con leg­gerez­za e, al tem­po stes­so, riem­pie di col­ore e definisce un’arte gioiosa.

La mostra gode del Patrocinio di Comune di Verona  —  Fon­dazione Il Vit­to­ri­ale degli Ital­iani —

 

 

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