venerdì, Marzo 29, 2024
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La zona è stata messa in sicurezza, tra la natura e le testimonianze industriali delle cartiere. Taglio del nastro per la passerella di Covoli, chiusa da anni

Alla riscoperta delle Valle

A Toscolano Maderno prosegue l’opera di messa in sicurezza della valle delle cartiere. Domenica mattina, nella forra del torrente, verrà inaugurata la passerella dei Covoli, sistemata dalla EdilSonico. Appuntamento alle ore 10. al museo della carta. Sarà presente anche il Coro del Monte Pizzocolo (quest’anno festeggia il 40°). Dopo l’arrivo del presidente della Amministrazione provinciale, Alberto Cavalli, e delle autorità, si procederà al taglio del nastro. Un bus-navetta sarà a disposizione per gli anziani, e chi ha problemi di…gambe. «La passerella era chiusa da decenni – spiega il sindaco Paolo Elena -. Quasi completamente rifatta, consentirà di percorrere a piedi o in mountain bike tutta la valle, arrivando fino a Gaino, a Navazzo di Gargnano o a Campei di Cima. Amplia, insomma, la rete minore. Un corrimano renderà possibile il transito di chiunque, inclusi bambini. Sulle pareti, per proteggere dalla caduta di sassi, è stata sistemata una rete a doppia maglia. Il luogo è molto pittoresco. Assomiglia a un canyon. Non è escluso che d’inverno, quando si formano stalattiti, la zona venga illuminata. Nelle ultime settimane abbiamo ripulito il sentiero, riaprendo quello che costeggia la centrale». Intanto la ditta Alpi srl di Trieste continua l’intervento di ingabbiatura delle pareti nel tratto iniziale della valle, in località Garde (si era aggiudicata l’appalto battendo 56 imprese). «L’intera operazione – aggiunge il sindaco – costa circa 300 mila euro, finanziati da Palazzo Broletto». Altre curiosità. Entro un paio di mesi i militari dovrebbero collocare un ponte Bailey in località Sabbionere, sulla strada montana che “parte” da Gaino, percorre l’alta valle e conduce a Persegno, Archesane e Campei, dove gli Alpini hanno ristrutturato una malga. Nella zona ci sono casette e fienili, utilizzati nel periodo estivo. D’inverno vengono tenuti solo alcuni animali. Un albergatore, ad esempio, ha dei cavalli, e un pensionato degli asini. La frana del gennaio 2003 (circa 300 metri cubi di materiale), dovuta alla pioggia e alla scarsa consistenza della roccia, assai friabile, non è stata rimossa. Il geologo di una ditta specializzata ha detto che una mina non avrebbe risolto il problema: troppo instabile la parete per avere garanzie di sicurezza. Così si è rimediato con una sistemazione provvisoria, ricorrendo a un tratto laterale. Il Bailey rappresenterà la soluzione definitiva. «Con Giampietro Brogiolo, dell’Università di Padova, e con Mirelia Scudellari, dell’Asar, l’Associazione storico archeologica della Riviera, abbiamo firmato un accordo per la prosecuzione degli scavi in località Gatto, poco prima di Luseti», aggiunge Elena. Gli archi, le ceramiche, i materiali da costruzione, il coperchio in pietra e la struttura semicircolare venuti alla luce appartengano a una fabbrica risalente ad alcuni secoli fa. «Non vogliamo una Pompei gardesana – ha dichiarato a suo tempo Carlo Simoni -, perchè il fascino della valle è rappresentato soprattutto dal suo paesaggio: vegetazione, percorsi, edifici. Dobbiamo andare nella direzione della valorizzazione della storia e della memoria per il lavoro di ieri e di oggi». Un Comitato tecnico composto dalla Soprintendenza ai beni architettonici e alle belle arti, dal municipio, dalla Associazione lavoratori anziani della cartiera e dai rappresentanti dello stabilimento che fa parte del gruppo Marchi ha esaminato un paio di progetti di recupero di alcuni vecchi edifici, allo scopo di dotare la valle di quelle infrastrutture necessarie ad inserirla nei percorsi turistici. Il primo riguarda la ristrutturazione del palazzo Maffizzoli di Maina superiore, diroccato da molto tempo. L’intenzione sarebbe di realizzare albergo, bar e ristorante con la formula del promoter, vale a dire attraverso un accordo con i privati che, investendo i quattrini necessari, conserverebbero la proprietà per 25-30 anni. Il secondo progetto mira all’ampliamento del museo della carta di Maina inferiore, realizzato nella portineria dell’unica fabbrica che conserva ancora la ciminiera. Si vorrebbe realizzare una piccola linea produttiva e un laboratorio di restauro del libro antico, in modo da tenere viva (nei ricordi) un’attività imprenditoriale sorta nel Quattrocento.

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