Si chiama «PathFinder» il modernissimo strumento della Medical system in grado di smistare fino a 600 provette di analisi in un’ora, entrato in funzione nel laboratorio di analisi dell’Ospedale di Manerbio. In Lombardia, per ora, PathFinder ha un solo gemello, all’Ospedale di Bergamo. Ma presto, assicurano i vertici dell’Azienda Ospedaliera che l’ha presentato ieri a Manerbio, sarà installato anche negli altri laboratori di Desenzano e Gavardo. La macchina è in grado di riconoscere le provette, sia leggendo il codice a barre, sia analizzando il colore del tappo grazie ad una telecamera digitale. Significa che è in grado di smistare fino a 600 provette in un’ora, quindi di stappare la provetta primaria, dosare il materiale necessario con puntali monouso, infine di ritappare la stessa provetta. Questa nuova metodologia consente una diminuzione del tempo di prelievo e un risparmio economico che, secondo il responsabile dei laboratori aziendali Bruno Milanesi, «potrebbe aggirarsi inizialmente in oltre 10 mila euro l’anno». Inoltre, «PathFinder» annulla il «rischio biologico» per gli operatori dovuto all’apertura – chiusura delle provette primarie, e identifica gli eventuali errori commessi nella raccolta dei campioni. Il modernissimo strumento non può che qualificare ulteriormente la struttura del laboratorio di analisi di Manerbio. Un presidio la cui attività non conosce soste. E bastano alcuni dati a testimoniarlo. I punti prelievo sono 9: sette sul territorio (Pontevico, Ghedi, Bagnolo Mella, Verolanuova, Gambara, Pralboino, Isorella) e due ospedalieri (Manerbio e Leno). Nove strutture tra di loro collegate in rete per permettere l’accettazione diretta e fornire le risposte entro 24 ore con eventuale invio per posta. Il laboratorio, inoltre, è collegato con l’Assistenza domiciliare integrata fornita dall’Asl, Case di Riposo, Avis, vari centri sociali e sanitari. E ancora, il reparto ha «sfornato» nei primi sei mesi di quest’anno quasi 337.000 esami esterni e 41.445 accettazioni, ai quali si devono aggiungere 143.000 esami per interni e 17.142 accettazioni. Il laboratorio di Manerbio (primario, il professor Bruno Milanesi) è diretto dal dottor Mino Pedroni. Con lui collaborano i dottori Giancarlo Montresor, Domenica Dalè, Micaela Tampieri e Angelo Pesenti. L’apparecchiatura è stata presentata dal direttore generale dell’Azienda ospedaliera Angelo Foschini; presenti fra gli altri il direttore di presidio Michele Corsetti.
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Si chiama «PathFinder» l’apparecchiatura presentata dal direttore dell’azienda ospedaliera. Il nuovo macchinario arriverà anche a Desenzano e Gavardo
Analisi più efficienti a Manerbio
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