giovedì, Aprile 25, 2024
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Reti elettrificate per difendere campi e alveari. Gli animali escono dal letargo, la Comunità montana corre ai ripari

Barriere anti-orso nel Parco

Gli orsi del Parco dell’Adamello Brenta avevano già fatto qualche puntatina vicino al Garda, prima di andare in letargo. Adesso, dopo essersi risvegliati debitamente affamati, dovrebbero darsi da fare per cercare in qualche modo di alimentarsi. E potrebbero farlo senza troppo rispetto per le proprietà private dove andranno a cercare da mangiare. Ecco perchè, in questi giorni, la Comunità Montana del Parco Alto Garda ha preso un’iniziativa che ricorda un po’ i cartoni animati di Yoghi, ma che in realtà risolve un problema concreto per gli agricoltori della zona: la concessione di reti elettrificate, con cui tenere gli orsi a debita distanza. Si tratta di corrente elettrica a bassa tensione: non fa male agli animali, ma risparmia disastri alle proprietà uomini Il numero degli orsi, del resto, va aumentando: altre due giovani femmine sono state immesse nei giorni scorsi nel Parco Adamello Brenta dal quale, per questi animali, non è per nulla difficile raggiungere l’alto Garda, come pare abbiano già dimostrato di sapere fare l’autunno scorso. In questo modo, il reinserimento ha raggiunto la quota di sette unità: due sono maschi e cinque femmine. Altri tre orsi dovrebbero essere di origine locale, per una cifra totale di dieci esemplari presenti nel vicino Trentino, con possibile coinvolgimento dei territori montani delle province che confinano con quella Regione, a partire dalla nostra. L’iniziativa di ripopolamento rientra nel progetto «Ursus: tutela della popolazione di orso bruno del Brenta», finanziato dall’Unione Europea. In merito a questa situazione e ad eventuali problemi che potrebbero subentrare per gli abitanti dell’Alto Garda, l’Assessore all’Ambiente della Comunità Montana Parco dell’Alto Garda – Alessandro Andreatta – ha rese note alcune misure per la prevenzione e il rimborso di eventuali danni arrecati dagli orsi. Andreatta parla di 2-3 esemplari che frequentano con regolarità il nostro territorio. Tra questi, i più assidui sarebbero un orso maschio (Masun) e una sua amica, la femmina Daniza. «Per la precisione, Masun – spiega l’Assessore – è già tornato in val di Ledro, mentre Daniza se ne va a spasso tra le Dolomiti di Brenta e Riva del Garda. Di conseguenza, ulteriori visite dei due animali dalle parti di casa nostra sono ritenute tutt’altro che improbabili». La Comunità Montana Parco ha emesso un bando finalizzato alla concessione di recinzioni elettrificate per proteggere le arnie, ed ha reso disponibile un fondo per le coperture di eventuali danni da orso, non rimborsabili con le assicurazioni già stipulate dal Parco Adamello Brenta e dal Parco dell’Adamello. E’ stato deciso di prorogare i termini delle richieste relative a recinzioni da approntare: la data di scadenza è stata spostata alle ore 12 del 25 maggio prossimo. L’opera di consulenza per la Comunità Parco (opere di prevenzione dei danni, riconoscimento dei danni stessi) è affidata ad un esperto naturalista: Stefano Mayr. Sia il regolamento-bando che lo schema costruttivo delle opere di prevenzione dei danni sono in visione presso gli uffici della Comunità Montana Parco, in via Oliva 32, a Villa di Gargnano.

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