venerdì, Aprile 19, 2024
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Flessibilità del lavoro e manodopera straniera i temi dell'incontro organizzato dal Circolo della Sinistra Giovanile Agorà, sabato scorso in sala civica.

Castiglione, stranieri e atipici. Un quadro del lavoro precario

Flessibilità del lavoro e manodopera straniera i temi dell’incontro organizzato dal Circolo della Sinistra Giovanile Agorà, sabato scorso in sala civica. «La distanza dei due temi trattati – ha detto Alfredo Papa, segretario cittadino della Cgil – è solo apparente. Lavoratori stranieri e lavoratori atipici sono accomunati da una condizione di precarietà e incertezza, dalla necessità di veder tutelati i loro diritti. Il concetto di piena e buona occupazione è importante».«Bisogna pensare a una società dove il lavoro è un valore non solo da un punto di vista aziendale, ma per l’intera società. Il lavoratore è prima di tutto un cittadino e tale deve restare anche all’interno dell’azienda. Gli importanti rinnovi contrattuali alle porte non dovranno mettere in discussione il contratto nazionale come contratto di solidarietà uguale per tutti».Daniele Soffiati, responsabile Nidil Cgil, ha poi ricordato che i contratti di collaborazione coordinata e continuativa e quelli di associazione in partecipazione troppo spesso sono usati per mascherare forme di lavoro dipendente, senza che siano garantiti gli stessi diritti».L’idea della libera contrattazione è iniqua – ha affermato Soffiati – per la disparità di potere esistente fra lavoratore e imprenditore.Attenzione anche al lavoro interinale. Assimilabile al lavoro dipendente per garanzie e pensato per gestire i picchi produttivi e quale possibile forma di selezione prima di un’assunzione a tempo indeterminato, va spesso incontro a degenerazioni.«Non dimentichiamo poi che i lavoratori interinali si spostano da una parte all’altra del paese e devono affrontare il problema della casa e delle discriminazioni che incontrano».Abdel Majid, responsabile Fillea edili Cgil, ha sottolineato per i lavoratori stranieri la necessità di conoscere leggi e diritti, soffermandosi sugli aspetti sociali della convivenza e sulla necessità di case e spazi dove potersi esprimere. Ha chiuso l’incontro Andrea Spoladore, responsabile del Circolo, ricordando che negli Stati Uniti, dove si registra il più alto tasso di flessibilità, a un indice di disoccupazione di circa il 4 per cento corrisponde un indice di povertà che supera il 10 per cento, mentre nell’Europa continentale fra i due indici vi è una sostanziale corrispondenza.A indicare che forse l’Europa insegna che l’occupazione è anche strumento di lotta alla povertà, non solo risposta alle esigenze della produzione.

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