venerdì, Aprile 19, 2024
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A ottobre come promesso arriverà l'asfalto fonoassorbente

Circonvallazione rumorosa

Dai residenti nella zoma di via Mantova e soprattutto dai condomini di via Caduti di Cefalonia, molti dei quali sono stati costruiti a brevissima distanza dagli argini del Sarca, giungono, trascorsi appena pochi giorni dall’apertura del tronco sud della circonvallazione, accuse, neanche tanto larvate, a provincia e comune di non rispettare i patti: nei quali era prevista la stesura sull’intero tracciato della nuova strada che ha portato il traffico a poche decine di metri dalle finestre ancora spalancate delle abitazioni, un manto di asfalto fonoassorbente, in attesa delle barriere antirumore.In effetti, come ha ribadito l’assessore alla vivibilità urbana Fabrizio Miori, che ha rivendicato anche la vittoriosa battaglia condotta con il servizio viabilità della provincia per conquistare le barriere antirumore, non previste dal progetto originario, l’asfalto fonoassorbente non è stato ancora steso: ma si tratta di una precisa scelta tecnica imposta dall’accelerazione straordinaria impressa ai lavori per riuscire ad aprire finalmente l’attesa strada.Si è preferito lasciar libera la circolazione e attendere per la posa del manto finale l’inevitabile assestamento delle due carreggiate.Per abbattere il rumore provocato da autocarri e autovetture all’effetto positivo dell’asfalto fonoassorbente si sommerà a tempo debito anche quello che si otterrà con l’installazione delle barriere antirumore.Di per sè, come ha spiegato ieri mattina l’ingegner Bruno Gobbi Frattini dell’Ata Engineering, la pavimentazione fonoassorbente di una strada riesce ad abbattere, a seconda della granulometria prescelta per l’impasto con il bitume, da un minimo di 1 a un massimo di 2,5 decibel; assai più efficace, con una capacità di abbattimento che va da 3 a 3,5-4 decibel, risulta la protezione che si ottiene con l’installazione delle barriere.L’effetto combinato delle due tecniche che sarà possibile applicare al tronco sud della circonvallazione arcense dovrebbe garantire una protezione sufficiente a ridurre i disagi entro limiti accettabili.Ma per l’esecuzione del barrieramento ci vorrà tempo: da poco infatti l’Ata Engineering che sta spostando, come anticipato ieri, la sede operativa da Arco a Trento, è stata formalmente incaricata dal servizio viabilità provinciale di progettare caratteristiche e posizionamento delle strutture. Per le quali è già disponibile lo stanziamento di oltre un miliardo di lire.

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