venerdì, Aprile 26, 2024
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Dopo Sirmione, anche Desenzano porterà giovedì in consiglio comunale la discussione sull’ente. «Si faccia presto un forum per discutere del suo futuro»

Comunità, il tema resta caldo

Ora anche Desenzano, dopo Sirmione, potrebbe uscire dalla Comunità del Garda. E’ solo un’ipotesi, per il momento. Ma il fatto che giovedì sera all’ordine del giorno del consiglio comunale verranno discusse «le determinazioni in ordine all’adesione alla Comunità del Garda», vuol dire che la tentazione di abbandonare l’ente di Gardone Riviera non sia solo una mezza idea. Se l’aula consiliare di palazzo Bagatta dovesse rovesciare il pollice in basso non c’è dubbio che per la Comunità si aprirebbe uno scenario inquietante e preoccupante. Anche se Sirmione ha congelato la decisione a fine anno, c’è però il rischio di un effetto domino. Tra l’altro le casse comunali sono ovunque esangui, e quindi gli amministratori non esitano a stracciare adesioni pur di tenersi qualche migliaio di euro. Desenzano di euro ne versa all’anno oltre 28 mila, come Sirmione. «L’ultima avvisaglia l’abbiamo avuta nell’assemblea straordinaria di Sirmione – riferisce un amministratore di Palazzo Bagatta – quando abbiamo notato che si continua a discutere senza arrivare mai ad una proposta concreta. La decisione di uscire è per ora sospesa in aria, ma se non arrivasse una certezza sul cambiamento dell’ente, allora non ci sarebbe tanto da pensarci su. Tra l’altro paghiamo 28 mila euro all’anno, e non sono pochi. Si attende che i Comuni indichino proprie proposte, e soprattutto le Province». Parlando di Province, quella di Verona non si è mai presentata alle assemblee, al contrario di quella bresciana che tuttora resta saldamente a fianco della Comunità. Quel che irrita Desenzano, ma anche Sirmione, è il fatto che il forum che dovrebbe assumere decisioni importanti per una svolta decisiva dell’ente, non si sia ancora svolto. «Il guaio per la Comunità – dicono i desenzanesi – è che finora nessuno vuol delegarle il settore del turismo, già molto importante per il bacino del Garda, così come la materia del demanio lacuale ed i porti. Per gestire quest’ultima, però, l’associazione dovrebbe trasformarsi in consorzio e la sua proposta dovrebbe passare con delibere dei Consigli comunali. Ma come si fa a mettere d’accordo tutti i consigli comunali del Garda e dell’entroterra? Comunque, auspichiamo che il forum si faccia entro fine d’anno. Solo così la Comunità del Garda potrebbe salvarsi. Altrimenti, la nostra impressione è che possa finire in un tunnel». E’ probabile che quella di Desenzano sia una «provocazione», una sorta di sollecitazione rivolta a Mongiello e agli altri soci aderenti perché si sbrighino a trovare una soluzione che faccia uscire dall’impasse. Sarebbe, infatti, un peccato disperdere l’enorme ed indiscutibile patrimonio accumulato in mezzo secolo dall’ente di Gardone Riviera. Sul Garda c’è assoluto bisogno di un interlocutore unico per la propria promozione e per la difesa del suo territorio. La frammentazione non ha mai pagato.

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