venerdì, Marzo 29, 2024
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Il piano industriale della Catullo, azionista con l’85% di Montichiari, annuncia investimenti per 153 milioni. Forte aumento di capitale sociale. Confermata la vocazione cargo con 250mila tonnellate, passeggeri a quota 660mila

Ecco tutti i progetti del D’Annunzio

Un «assegno» da oltre 150 milioni di euro. È quanto intende spendere la società Catullo per lo sviluppo e il potenziamento degli aeroporti di Verona e Montichiari. Non tutti in un colpo solo, ma spalmati su un arco temporale che va dal 2006 al 2012, per mettere il sistema aeroportuale gardesano in linea con i migliori scali del suo ambito competitivo. E di questa cifra, un quarto, circa 41 milioni di euro sono destinati alle infrastrutture del D’Annunzio di Montichiari.Sono le cifre contenute nel piano industriale della società scaligera, nella quale i soci bresciani Camera di commercio e Provincia di Brescia detengono una quota significativa del 10 per cento.L’entità dello sforzo finanziario prospettato avrà anche il compito di misurare il livello di condivisione del progetto da parte degli azionisti. Infatti, la società avverte i soci della necessità di varare un aumento di capitale sociale per 21 milioni di euro, suddivisi in due tranche, da 10 e 11 milioni; previsto anche un prestito obbligazionario per altri 20 milioni di euro.Il resto del fabbisogno verrà reperito con il ricorso ai tradizionali canali del credito bancario, sostenibile grazie alla mancanza di oneri finanziari e all’incremento del volume d’affari previsto nel periodo di riferimento.Dell’aeroporto «Gabriele D’Annunzio» di Montichiari (a sua volta controllato nella misura dell’85 per cento dalla Catullo, il restante 15 in mano a Camera di commercio e Provincia di Brescia) si proietta un traguardo a regime, nel 2012, di 660mila passeggeri, una soglia tuttavia che avrebbe dovuto essere raggiunta già l’anno scorso stando alle previsioni di inizio attività del D’Annunzio nel 1999. Poi le difficoltà incontrate dal volo su Roma, fino alla cancellazione (definitiva?) hanno corretto al ribasso le previsioni.Il piano industriale ripartisce i 660mila passeggeri di Montichiari tra linea/low cost, due terzi, e il restante terzo assegnato ai charter. È il cargo invece a confermare le grandi chance di sviluppo, con una proiezione di crescita dalle 20mila tonnellate del 2006 alle 250mila del 2012, di cui 40mila in quota alle Poste. Proprio sul servizio postale la società fa affidamento ben oltre il contratto biennale sottoscritto, ipotizzando lo svolgimento del servizio fino al 2012 con 40mila tonnellate di corrispondenza l’anno movimentate.Il servizio postale, che sconta un ritardo rispetto all’inizio attività annunciata per gennaio e slittata invece ad aprile, vedrà l’arrivo su Brescia di almeno una dozzina di vettori per notte dal lunedì al venerdì. L’incremento di traffico su Montichiari andrà di pari passo con una riduzione del passivo dello scalo bresciano, anche se per l’utile l’attesa si annuncia lunga. Il ritorno al segno positivo infatti è atteso solo con il bilancio 2011. Tra le note ottimistiche, la soluzione del nodo torre di controllo di Montichiari, la cui gestione ha pesato finora sui conti dello scalo bresciano. Dal secondo semestre, l’onere passerà all’Enav.Scorrendo le cifre dedicate al «D’Annunzio», gli investimenti confermano progetti in parte annunciati e in parte alla vigilia dell’attuazione: costerà dieci milioni l’ampliamento dei piazzali di sosta degli aeromobili di fronte ai magazzini merci Bs e Bs2; tra l’altro la ridefinizione degli spazi aeroportuali determinerà l’esigenza di spostare l’aeroclub per il quale s’immagina una collocazione più defilata.L’allungamento della pista avrà bisogno di 18milioni di euro, ripartiti su quattro anni, dal 2007 al 2010. Interventi in materia di sicurezza, argomento sempre di estrema importanza quando si parla di aerei, contemplano un investimento di 1,5 milioni di euro. L’avvio dell’attività postale prevede un esborso sul bilancio di quest’anno di 5,9 milioni di euro necessari alla realizzazione di diverse opere.Verona dal canto suo punta a raggiungere i 4,3 milioni di passeggeri tra linea (1,5 milioni), charter (1,6) e low cost (1,1). Nell’elenco delle opere programmate al 2012, primeggiano il parcheggio multipiano con il collegamento aeroporto-stazione ferroviaria (10 milioni); un nuovo piazzale di sosta per aeromobili (12 milioni); sopraelevazione dell’aerostazione arrivi e collegamenti con i terminal su più livelli (12 milioni). L’elenco è ancora lungo, alla fine nella colonna della somma compare la cifra di 102 milioni, ai quali va aggiunto un altro pacchetto per i mezzi in pista e servizi tecnologici.Fatto il piano industriale, il Catullo è anche impegnato, insieme al D’Annunzio, nella ricerca di forme di collaborazione con i cugini bergamaschi di Orio al Serio. I consigli di amministrazione hanno espresso un parere favorevole alla dichiarazione d’intenti che, nella sostanza, punta a coordinare gli sforzi dei singoli scali per evitare forme di «cannibalismo».Le società sono d’accordo nell’affidare ad una società di consulenza l’elaborazione di una strategia industriale che consolidi le vocazioni di ciascun scalo, ovvero voli di linea e charter a Verona, cargo in prevalenza a Montichiari e low cost a Bergamo. Tutta da verificare, invece, la praticabilità di una integrazione azionaria tra la società bergamasca e la società veronese.

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