Un camioncino messo a disposizione dal Comune ha portato via ieri mattina dalla ex Pretura di Riva (diventata negli ultimi due anni sede distaccata del Tribunale di Rovereto solo per grazia ricevuta: i «lavori in corso» nel palazzo di giustizia della Quercia) tutte le pratiche correnti nelle cancellerie penale e civile. Ai faldoni, già approdati a Rovereto, seguiranno oggi i due ultimi funzionari. E questa mattina anche il glorioso centralino telefonico dell’ex Pretura rivana suonerà a vuoto.Anche se gli archivi sono ancora sotto chiave nelle stanze che si affacciano su viale delle Magnolie, la dipartita dell’ex Pretura rivana sembra davvero senza possibilità di ritorno. Passato il 31 dicembre senza che il ministro Castelli abbia preso alcun provvedimento, il destino degli uffici giudiziari rivani è dunque segnato. Ed è anche – bisogna pur ammetterlo – una fine ingloriosa, se si pensa che l’accortezza delle altre preture trentine (e dei loro sponsor politici) è riuscita – ma muovendosi a tempo debito – a salvare dalla mannaia dei risparmi certi presidi giudiziari (Cavalese, Borgo Valsugana, Cles e Tione) che potevano sì vantare analoghe difficoltà per i cittadini (a «pendolare» nei Tribunali più vicini), ma un carico di lavoro decisamente inferiore a quello dell’Alto Garda.A credere ancora nel miracolo di un salvataggio di Riva come «sede distaccata» del tribunale di Rovereto sono rimasti in pochissimi. Tra questi il consigliere di Forza Italia Aurelio Delaini, che anche ieri mattina ha preso al volo il sottosegretario on.Giancarlo Innocenzi (reduce dagli Stati Uniti) e lo ha pregato di caldeggiare per l’ennesima volta la causa rivana presso il ministero della Giustizia. Delaini, peraltro, tra novembre e dicembre aveva raccolto (con il forte aiuto di Bruno Rosà, dell’ufficiale giudiziario Urciuoli e del sindaco di Tiarno di Sopra Oliari) la bellezza di 6800 firme: cittadini del Basso Sarca che chiedevano la salvezza dell’ex Pretura. E sempre Delaini, con la consulenza di qualche avvocato nostrano, aveva anche spedito ad Innocenzi (questo in novembre) una serie di «controdeduzioni» alle argomentazioni ministeriali a sostegno della soppressione degli uffici rivani: così che il parlamentare trentino avesse parecchie munizioni nella sua saccoccia.Bacino di utenza più ampio di quello conteggiato dal ministero (i 42mila abitanti, durante la stagione turistica si possono raddoppiare); indice di carico (numero di cause) decisamente più elevato che in altre realtà «sopravvissute» alla riforma delle giurisdizioni; penosa situazione della viabilità. Sono questi i cavalli di battaglia di quest’ultimo tentativo di fermare il trasloco a Rovereto (anzi, di invertirlo: a questo punto). Ma è un tentativo disperato. Delaini, comunque, dice che non tutto è perduto. Vedremo.
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Cala il sipario sulla sede giudiziaria. Ultimi tentativi di salvataggio
Ex Pretura: ieri trasloco delle pratiche
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