giovedì, Aprile 25, 2024
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Il nodo dell’Alta velocità. La stazione della futura linea si giustifica solo con uno scalo aereo internazionale Montichiari-Ghedi. I militari: «Per ora non ci sono progetti». Intanto lo stadio è al passaggio-chiave

I super treni insidiano l’aerobase

Ancora nubi sullo sviluppo dell’aeroporto «D’Annunzio» di Montichiari, i cui riflessi potrebbero interessare anche il transito dei treni veloci. La stazione dell’Alta capacità, per essere giustificata, «deve avere un bacino d’utenza passeggeri tipico dei grandi aeroporti internazionali, ovvero oltre i 20 milioni di transiti all’anno», spiega l’architetto Mario Abba, che sta progettando l’inserimento della stazione nel complesso telematico del futuro stadio del Brescia Calcio a Castenedolo, vicino all’aeroporto. Una movimentazione tipica di un Hub come Malpensa ma irraggiungibile per il «D’Annunzio» di Montichiari, assestato ora attorno a quota 350 mila e che, nella migliore delle ipotesi, potrebbe raggiungere i 2 milioni entro dieci anni, la stessa quota su cui si è assestato il «Catullo» di Villafranca. Ma allora perchè l’Alta capacità ferma a Montichiari? Una domanda che per ora non ha risposta se non nell’eventualità – al momento non percorribile – che l’aeroporto militare di Ghedi si trasformi in civile e che la sua lunga pista, parallela e poco distante da quella del «D’Annunzio», venga utilizzata per i voli intercontinentali. «Per ora non esiste nessuna progettazione in tal senso», rispondono seccamente dai Comandi della prima Regione Aerea di Milano e dall’Ufficio del Comandante di Ghedi, colonnello Nicola Lanza De Cristoforis. La base aerea di Ghedi rimane aeroporto strategico «Stryke» per la difesa del Sud Europa, con i suoi bunker segreti che contengono almeno venti testate nucleari disinnescate. Finchè queste bombe sono là sotto, la base di Ghedi resterà punto focale per il fronte Nato. Quindi la linea europea del Corridoio 5, approvata dall’incontro romano dell’altro giorno tra Regione e Ministero dei Trasporti, partirebbe monca del suo principale apporto, cioè il flusso dei passeggeri, diventando soprattutto un mezzo di trasporto per le merci. A ben poco servirà l’eventuale aggiustamento di circa un milione e mezzo di utenti del futuro stadio del Brescia Calcio, pur comprensivo di tutti i servizi sportivi, ludici e commerciali, che lo studio Abba-Roncati ha progettato sul territorio di Castenedolo, tra la stazione ferroviaria e l’aeroporto. «Comunque noi siamo pronti con il nostro nuovo progetto – conferma l’architetto Mario Abba -; a giorni sarà convocata la conferenza dei servizi al Pirellino di Brescia e sapremo se dovremo considerare all’interno del nostro progetto anche la stazione dell’Alta capacità». Un progetto europeo che, come abbiamo già scritto, sta mandando in fibrillazione la politica e la società civile di Montichiari, soprattutto per il notevole impatto che avrà sul territorio della Fascia d’Oro. Riferiamo a fianco del convegno con Tino Bino del 28 novembre, ma prima di allora si prevedono altri incontri caldi sul tema dei supertreni della linea Torino-Trieste. Si mobilitano intanto i residenti della Fascia d’Oro, che venerdì 14 novembre organizzeranno nella saletta pubblica del quartiere una riunione informativa, grazie alla collaborazione del gruppo politico di Area civica, con la descrizione delle carte topografiche che presentano il transito della nuova linea. Scivola invece a fine mese la programmazione del Consiglio comunale, che era stato ventilato in un primo tempo per il 13 novembre, ma che è stato rinviato dopo la convocazione della conferenza dei capigruppo di giovedì sera. «Una riunione inutile, cui non hanno partecipato nè il sindaco Rosa e neppure l’assessore Gelmini – ha spiegato Stefania Mosconi, capogruppo dei Popolari per Montichiari – ma solo il vicesindaco Boifava, che non ha pronunciato una parola. E’ stato detto che non erano pronti per riunire il consiglio il 13 novembre». In quella sede, comunque, il sindaco Gianantonio Rosa dovrà rispondere alle interpellanze proprio sull’Alta capacità e di cui sta raccogliendo documentazione anche grazie all’incontro con il sindaco Groli di Castenedolo, che lo scorso 29 ottobre aveva già convocato un Consiglio comunale aperto, gremito di cittadini, nella sala civica dei Disciplini.

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