Il Belvedere è quel ritaglio sull’esterno della vecchia Ponale fuori della prima galleria, nobilitato da un sedile di pietra rossa e da un nostalgico pino. Davanti gli si distendono Riva, le sue case e campanili, la punta Lido, il lungolago ed il Brione, la busa fino a Torbole, come su un fondale da cinematografo. Il comune lo vuole per lustrarlo e restituirgli quella dignità che meritano i ricordi; Tiziano Segattini, titolare dell’Excelsior, ha rinunciato volentieri ad una antica concessione dell’Anas che glielo riservava in esclusiva. Il privato ha anche provveduto a rimuovere tutto il materiale che vi aveva depositato in via autenticamente provvisoria. L’Anas, ossia la provincia, no: continua a tenerlo ingombro, coll’adiacente relitto stradale, di materiale diverso. La giunta ha sollecitato Trento a cedere la proprietà. La rinascita della Ponale comincia di lì. Ad autunno, carte permettendo, si vorrebbe lavorare ad impreziosire la balconata sul golfo.
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Ponale: il rilancio può cominciare alla prima galleria
Il comune bussa per il Belvedere
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