L’Azienda speciale ha chiuso il 2002 con 38 miliardi di vecchie lire in ricavi

Il Consorzio «Garda Uno» approva conti e strategie

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Di Luca Delpozzo
Sergio Zanca

Si è svol­ta a Pueg­na­go l’assem­blea del­l’Azien­da spe­ciale con­sorzio Gar­da Uno, che rag­grup­pa i comu­ni del­la riv­iera bres­ciana, Carpenedo­lo e l’Am­min­is­trazione provin­ciale. Dopo avere defini­to le quote di cias­cuno nel­la nuo­va soci­età per azioni (la trasfor­mazione ver­rà ulti­ma­ta nei prossi­mi mesi), è sta­to approva­to il bilan­cio pre­ven­ti­vo. Inizia­ta l’at­tiv­ità nel ’94 con un vol­ume di ricavi di cir­ca quat­tro mil­iar­di delle vec­chie lire, cinque per­sone e la sola ges­tione del col­let­tore che trasporta i liqua­mi al depu­ra­tore di Peschiera, il arri­va al 2003 con 38 mil­iar­di di ricavi com­p­lessivi, 160 dipen­den­ti e una vas­ta gam­ma di servizi gesti­ti a favore dei comu­ni (rac­col­ta dei rifiu­ti soli­di urbani, rete delle fog­na­ture e degli acque­dot­ti, pulizia delel spi­agge, prog­et­tazione ed ese­cuzione lavori, ecc.). «Il vero boom — han­no ricorda­to il pres­i­dente Gui­do Maru­el­li e il vice Mario Quec­chia — si è ver­i­fi­ca­to nel 2001 e 2002. Adesso dob­bi­amo con­sol­i­dare la situ­azione, pun­tan­do al miglio­ra­men­to del­la qual­ità, a una più atten­ta let­tura delle esi­gen­ze e alla rior­ga­niz­zazione di alcu­ni set­tori». I cor­rispet­tivi, che ammon­tano a 19milioni e 244mila euro, sono così divisi: 16milioni e 203mila i ricavi da prestazioni (il 38% arri­va dal servizio di rac­col­ta rifiu­ti, il 32% da acque­dot­ti e fog­na­ture, il 16% dal depu­ra­tore, il 7% dal poz­zo nero, il 5% dal­l’uf­fi­cio tec­ni­co, il 2% dal col­let­tore), rispet­to ai 14 mil­ioni e 433 mila del 2002; un mil­ione e 453mila i proven­ti finanziari e stra­or­di­nari, cifra rimas­ta sostanzial­mente invari­a­ta; un mil­ione e 586mila i con­tribu­ti, con­tro il mil­ione e 372 mila euro del­l’an­no scor­so. Le voci che inci­dono mag­gior­mente sui costi sono i servizi (sei mil­ioni e 716mila euro, pari al 35% del totale), il per­son­ale (cinque mil­ioni e 553mila, vale a dire il 29%), gli ammor­ta­men­ti (due mil­ioni e mez­zo, il 13%) e le manuten­zioni (una mil­ione e 992mila, ovvero il 10,5%). A propos­i­to del­la rac­col­ta dei rifiu­ti, si sta pas­san­do dal­la tas­sa alla tar­if­fa, con nuovi cri­teri di cal­co­lo. I cit­ta­di­ni dovran­no pagare in base all’­ef­fet­ti­va pro­duzione di rifiu­ti, da qui la neces­sità di un mon­i­tor­ag­gio delle varie tipolo­gie di uten­ze. Inoltre le entrate dovran­no coprire i costi, com­pre­si gli ammor­ta­men­ti per nuovi inves­ti­men­ti, le man­cate riscos­sioni, la remu­ner­azione del cap­i­tale investi­to. Acque­dot­ti, fog­na­ture e col­let­tazione. Al momen­to sono «gestite» 45mila uten­ze. Due gli sportel­li oper­a­tivi: nel­la sede di Portese e nel­l’uf­fi­cio per­iferi­co di Desen­zano, oltre a quel­li nei comu­ni. È immi­nente l’avvio delle pro­ce­dure per aggiornare le tar­iffe. L’o­bi­et­ti­vo: per­me­t­tere a ogni local­ità di rag­giun­gere il pareg­gio eco­nom­i­co. Sono sta­ti ipo­tiz­za­ti ritoc­chi per 661.578 euro, cir­ca il 10% dei ricavi pre­visti, pari a sei mil­ioni e 732mila euro. La matas­sa da dipanare riguar­da lo scosta­men­to tra volu­mi fat­turati (otto mil­ioni e 500mila metri cubi) e quel­li real­mente trat­tati (cir­ca 14 mil­ioni), dovu­to al fat­to che, nelle con­dut­ture miste, le acque pio­vane sono immesse con i liqua­mi. Nei prossi­mi mesi ver­rà effet­tua­ta un’anal­isi accu­ra­ta per cer­care di ridurre tale dis­crepan­za. Per il poz­zo nero di Peschiera, dove i camion-cis­ter­na scar­i­cano i liqua­mi non con­vogliati nel col­let­tore gen­erale, si sta ulti­man­do il nuo­vo impianto chim­i­co-fisi­co. I guadag­ni diminuis­cono per­chè si reg­is­tra una cadu­ta delle tar­iffe riguardan­ti i reflui trat­tati e un aumen­to dei costi di eser­cizio, dovu­ti a ulte­ri­ori pro­ces­si di lavo­razione imposti dagli enti di con­trol­lo. Uffi­cio entrate. E’ sta­to atti­va­to uno staff con lo scopo di incro­cia­re una serie di banche dati (cat­a­sto, Ici, Enel, ecc.) e far emerg­ere i pos­si­bili recu­peri di eva­sione di alcu­ni trib­u­ti. Nel ril­e­vare «dif­fi­coltà finanziarie cor­re­late ai minori ricavi del poz­zo nero e al man­ca­to adegua­men­to delle tar­iffe», il col­le­gio dei revi­sori, com­pos­to da Mas­si­mo Polli­ni, sin­da­co di Moni­ga, Euge­nio Vitel­lo e Aure­lio Bizioli, ha invi­ta­to l’Azien­da spe­ciale a «un costante mon­i­tor­ag­gio tra ricavi e costi».

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