martedì, Marzo 19, 2024
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L’annuncio ieri pomeriggio in un comunicato di Linea d’ombra: «Il tempo a disposizione è troppo breve, il museo parigino non può mantenere le promesse»

Il Louvre ritira i prestiti.
Salta la mostra di Verona

di Tempi troppo stretti, zero garanzie: Leonardo, , Raffaello, Botticelli, Veronese e Canaletto restano a Parigi. Il Louvre fa dietrofront e Verona deve dire addio alla mostra evento prevista per il 19 settembre «Il Louvre. Capolavori a Verona. Leonardo, Raffaello, Rembrandt e gli altri. Ritratti e figure».[FIRMA]L'ANNUNCIO è stato dato ieri in un comunicato congiunto da Louvre e Marco Goldin, patron di Linea d'ombra, che negli ultimi anni ha lanciato Brescia tra le città d'arte e si stava preparando, con estrema gioia dell'amministrazione veronese, a dare un impulso esponenziale anche al sistema espositivo veronese. «La mostra che avrebbe portato al Palazzo della Gran Guardia alcuni tra i capolavori del Louvre non potrà avere luogo – si legge nel comunicato di Linea d'ombra – perchè allo stato attuale il tempo a disposizione si rivela ormai troppo breve per l'organizzazione di questa importante esposizione, tenuto conto dei lavori da realizzare e dell'insieme delle condizioni tecniche, amministrative e giuridiche necessarie per garantire l'arrivo, la sicurezza e la conservazione dei capolavori».«Il del Louvre – conclude il comunicato – non può pertanto accordare i prestiti promessi e si rammarica per questa situazione, conoscendo la qualità delle collaborazioni tra Marco Goldin e i grandi musei internazionali».IL SUCCESSO di Goldin a Brescia non ha, per ora, contagiato la vicina città veneta. «È una situazione molto spiacevole, non posso negarlo – spiega Goldin – soprattutto per chi fa dell'organizzazione e della precisione il suo dogma assoluto. Brescia mi conosce e sa come lavoro». Impossibile non fare il confronto fra l'esperienza bresciana e quella in terra veronese. «È assolutamente giusto fare il paragone con Brescia – continua il patron di Linea d'ombra -. La grande differenza tra Brescia e Verona è che Verona non ha una Fondazione Musei. A Brescia la Fondazione c'è e ha consentito di agevolare i rapporti e di scavalcare le maglie della burocrazia. A Verona l'amministrazione era convinta di avere i tempi compatibili con le richieste del Louvre, ma la burocrazia si è mangiata tutto il tempo e ha portato il museo parigino a decidere di revocare i prestiti che aveva concesso».NON NASCONDE il suo rammarico e la sua delusione Goldin che assicura che si è trattato «di una grande occasione perduta, tanto più che si annunciava già come una mostra che avrebbe fatto crollare tutti i precedenti record: in un mese le prenotazioni erano già 40mila, mentre con Van Gogh e Gauguin in quattro settimane ne avevamo raccolte 30mila».Non cela la delusione, ma com'è nel suo stile è già pronto a guardare avanti. «La prossima settimana incontrerò il sindaco di Verona – prosegue Goldin -, l'intenzione sarebbe quella di proseguire con la collaborazione, ma con la richiesta di carte molto chiare, per evitare sorprese. Il Louvre è disponibile a una nuova collaborazione, a patto che ci siano le condizioni richieste, perciò non è escluso che i capolavori del museo parigino possano essere in mostra a Verona, ma nel settembre del 2009. L'annuncio di oggi potrebbe essere sol una sospensione. In una giornata storta in cui naufraga un progetto importante come quello di Verona resta la soddisfazione della prossima mostra in programma a Santa Giulia: «Van Gogh disegni e dipinti. Capolavori dal Kroller-Muller Museum» dal 18 ottobre al 25 gennaio 2009.«ANCHE SU BRESCIA le prenotazioni sono aperte da circa cinque settimane – prosegue Goldin – e abbiamo ormai raggiunto 20mila prenotazioni, un traguardo che non mi apsettavo in così poco tempo, perchè si tratta di una mostra molto particolare. È un dato di fidelizzazione importante».Per Goldin si tratta di una grande occasione persa, ma non è dello stesso avviso , critico d'arte che all' ha dichiarato «Verona non si è persa nulla, perchè Verona è dicei volte meglio di Parigi. Verona ha un aeroporto e chi vuole vedere i capolavori del Louvre non deve far altro che prendere un aereo per Parigi». Un punto di vista che per Goldin non merita nemmeno un commento: «Chi parla non sa nemmeno quali siano le opere che dovevano essere in mostra. In Fracia si sono stracciati le vesti per giorni per i prestiti che il Louvre aveva deciso di concedere all'estero. Ne era nato un caso nazionale». Ora il caso si è spostato a Verona.

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