venerdì, Aprile 19, 2024
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Pratosaiano: quasi finiti i lavori dell'interpoderale

Il masso è salvo, le piante d’olivo no

Un anno fa, mentre si contavano i giorni che mancavano all’apertura della circonvallazione, un altro argomento distolse per un po’ l’attenzione dal tema principale. Si discuteva sul da farsi per ripristinare la viabilità interpoderale di Pratosaiano, in parte sacrificata al passaggio della strada urbana, senza dover intaccare il grosso masso che solitario campeggia tra i vigneti a nord della frazione.Testimonianza dell’era glaciale che diede origine alla valle del Sarca, il macigno avrebbe dovuto essere scavato per allargare e rettificare la stradina che da tempo immemore gli girava intorno. Si opposero in molti a questa soluzione, tra cui l’assessore all’ambiente del comune Fabrizio Miori, che alla fine ottenne la revisione del progetto originario. Oggi l’interpedorale è quasi finita: alti muri a secco costeggiano i primi cento metri scavati nella campagna, dalla strada di Pratosaiano al famoso masso, che adesso sembra più grosso e grigio che mai. Per forza, commenta qualcuno: per far largo alla carreggiata, che gli passa davanti e non più alle spalle, sono state sradicate tre belle piante di olivo. Da decenni ingentilivano il macigno ai piedi del quale i contadini le avevano messe a dimora, per senso estetico e per senso dell’economia. Non si può avere tutto: la strada, la roccia millenaria, gli olivi…, ma c’è comunque chi si chiede se l’integrità del sasso valeva la vita di tre piante, sane e in produzione, nonché protette per effetto di una norma degli anni Trenta, vecchia quindi mai abrogata e, forse, neanche superata.

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