venerdì, Marzo 29, 2024
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Personaggi & gastronomia. Giovanni Rana ha partecipato alla rassegna di degustazione dei marroni del Monte Baldo promossa dai soci di Slow Food

Il re del tortellino si inchina alla castagna

Personaggi & gastronomia. Giovanni Rana ha partecipato alla rassegna di degustazione dei marroni del Monte Baldo promossa dai soci di Slow Food. Durante una cena in un ristorante di San Zeno ha ricevuto la commenda dei paladini di Ca’ Montagna e una scultura in terra cotta di Pino Ferrari con l’augurio che l’imprenditore colga il suggerimento al volo e renda omaggio alle ricette tipiche a base di questo frutto sfornando presto un nuovo ripieno.Un successone. La rassegna «San Zeno castagne e vino», promossa dalla Condotta del Garda Veronese di Slow Food in quattro ristoranti di San Zeno, ha destato la curiosità e l’appassionata adesione di centinaia di buongustai provenienti da tutto il Veneto, dalla Lombardia, dall’Emilia, dal Trentino e dall’Alto Adige. Accanto a Slow Food, per promuovere la cucina dei marroni baldensi si sono schierati l’azienda di promozione turistica della Riviera degli Olivi, il Comune di San Zeno di Montagna, la Comunità montana del Baldo, l’associazione castanicoltori e la Compagnia de la castagna dei paladini di Ca’ Montagna. E proprio la Compagnia de la castagna, presieduta dal Gran paladino Marco Bisagno, è stata protagonista di un piacevole blitz sul finale della rassegna, rendendosi ancora una volta perfetta ambasciatrice della qualità dei prodotti tipici del Baldo. A sorpresa, ha infatti invitato ad entrare nel novero degli appassionati dei marroni del Baldo anche Giovanni Rana, il re del tortellino. Nel corso di una serata informale svoltasi al ristorante La Casa degli Spiriti, Bisagno ha consegnato a Rana la commenda della Compagnia, impreziosita da una scultura in terracotta di Pino Ferrari, artista di San Zeno di Montagna. O meglio, più che di commenda, si deve parlare di «Gran cordone dei paladini», secondo la definizione coniata dal cerimoniere della Compagnia de la castagna, Gino Abati, che ha pure raccolto la sottoscrizione di Giovanni Rana sull’historico registro (un elegante librone in pergamena) della confraternita. Come in ogni incontro della Compagnia, poi, il cantore ufficiale del gruppo, Franco Ravazzin, ha composto versi d’occasione. Stavolta erano ovviamente dedicati all’illustre ospite che, «l’era un girìn, l’è diventado… Rana!». Concludendo la lirica con un auspicio gastronomico: «I paladini qua de Ca’ Montagna i spèta i sfogiavelo a la castagna». Del resto, che i marroni baldensi siano adattissimi per la farcitura dei ravioli o addirittura, ridotti in farina, per tirare la sfoglia, se n’è avuta ampia dimostrazione proprio durante la rassegna gastronomica di San Zeno di Montagna: nei vari menù figuravano infatti di volta in volta i ravioli di castagne e salsa alla lattuga, le mezzelune ripiene di castagne alla cannella, oppure i ravioli di castagne alla crema di zucca ed erba salvia (e proprio quest’ultimo è stato uno dei piatti che Giovanni Rana ha potuto assaggiare alla Casa degli Spiriti). E come ci ha riferito l’avvocato Bisagno, fondatore e leader della Compagnia, lo stesso Rana non ha escluso di realizzare della pasta ripiena al sapore di castagna. «Quel che più ci fa piacere», sottolinea Bisagno, «è che un personaggio tanto importante nel panorama dell’industria alimentare nazionale abbia accettato di buon grado, con sincera partecipazione, il nostro estemporaneo tributo. Anzi, è stato forse proprio questo clima di familiarità, al di fuori dell’ufficialità, che l’ha colpito di più».

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