martedì, Luglio 1, 2025
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Piano regolatore: domani riparte l’iter approvativo

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Dopo tante polemiche fra la maggioranza di centrosinistra e i partiti di opposizione, Lonato comincia concretamente iter per darsi un nuovo Piano regolatore generale. Soprattutto, un piano approvato con tutti i crismi della legalità, dopo la scommessa urbanistica portata avanti dall’ex sindaco Manlio Mantovani e dalla Giunta della Lega nord che, sfruttando l’escamotage del silenzio-assenso rispetto al giudizio della Regione, aveva ritenuto il Prg approvato e quindi operativo. Il sindaco Morando Perini ha convocato il Consiglio comunale domani, sabato 24 gennaio, alle ore 15, con all’ordine del giorno un’unico punto: l’adozione del progetto di variante generale del vigente Prg. Si tratta del primo atto ufficiale, cui farà seguito la pubblicazione e i rituali 60 giorni entro i quali i cittadini potranno far pervenire le loro osservazioni alla Commissione urbanistica. Il piano farà poi ritorno per una seconda volta in Consiglio comunale e quindi sarà inviato in Regione o in Provincia. «Tutto dipenderà da un passaggio importante, ovvero se nel frattempo – spiega Perini – la Provincia si sarà dotata operativamente del Piano territoriale di coordinamento». In caso contrario, sarà ancora Milano a decidere, esaminando lo strumento principe di politica territoriale. Il sindaco lonatese non vuol proprio parlare di anticipazioni concrete sulle scelte operate e sugli indirizzi contenuti nel nuovo Prg: «Non voglio togliere nulla al dibattito e al confronto che sicuramente ci sarà per tutto il pomeriggio di domani. Posso solo dire che il Prg è molto diverso dall’attuale, se non altro per le numerose normative tecniche che sono state introdotte in questi anni, come le tavole paesistiche, il piano dei servizi, ecc. Ma sicuramente ci sono anche novità nei contenuti rispetto al passato». Se tutto andrà per il verso giusto, Lonato potrà dotarsi del nuovo Prg entro la fine dell’anno e comunque prima dello scadere dell’attuale esecutivo. L’attuale Piano regolatore era stato licenziato dalla Giunta leghista nel 1994. Dopo qualche tempo la documentazione venne inviata alla Regione per la definitiva approvazione. Ma il sì non arrivò e così nell’agosto ’95 la Giunta decretò l’approvazione invocando la norma del silenzio-assenso, prevista da un decreto reiterato ma mai trasformato in legge. Per questo motivo decadde. Fu un codicillo alla Finanziaria di alcuni anni dopo a salvare il Prg lonatese. I dubbi riemersero prepotentemente a fine 2000 quando la Corte costituzionale si pronunciò negativamente sul silenzio-assenso, richiamando il caso di Lonato. L’attuale Giunta corse ai ripari, considerando il Piano regolatore valido sulla scorta di pareri legali. Poi, a complicare le cose, subentrò l’ombra di un’indagine giudiziaria, attivata da un’esposto anonimo. Infine la sentenza, un mese fa, del Consiglio di Stato che ha accolto l’appello del Comune sulla piena applicabilità del Prg.

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