mercoledì, Aprile 24, 2024
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Dopo quarant’anni di servizio domani c’è l’ultima corsa per i 1.760 metri che portano sul Monte Baldo. Lunedì si inizieranno i lavori per l’impianto a cabine rotanti

La vecchia funivia va in pensione

Conto alla rovescia per la funivia Malcesine-Monte Baldo. Dopo quaranta anni di servizio l’ultima corsa per i 1760 metri di Tratto Spino è prevista per domani alle 18 prima della lunga chiusura della struttura funicolare. Trecento giorni di oblio, il tempo necessario alla ditta Holzl di Lana in provincia di Bolzano per realizzare il nuovo impianto di risalita che in poco meno di undici minuti (tre in meno rispetto all’attuale funivia) collegherà l’abitato di Malcesine alle pendici del Baldo. Quattro chilometri e 325 metri di lunghezza da percorrere ad una velocità massima di 10 metri al secondo. Lavori che saranno consegnati nel luglio del 2002 e che permetterà al comune dell’alto lago di avere la prima funivia al mondo con cabine rotanti. Ebbene domani pomeriggio per salutare il definitivo abbandono del vecchio impianto si svolgerà una semplice cerimonia per ringraziare coloro che hanno contributo al successo ottenuto dalla funivia in questo lungo periodo di attività. Chiusura che non manca di alimentare qualche discussione, o meglio osservazione. Sotto accusa la scarsa divulgazione da parte degli organi competenti della cessazione di attività dell’impianto. «Solo da pochi giorni sono usciti alcuni manifesti e pochi volantini a cura dello stesso Consorzio che avvisavano i clienti della chiusura della funivia dal tre settembre a luglio inoltrato dell’anno prossimo» scrive in una lettera inviata al sindaco Giuseppe Lombardi e alle categorie economiche locali Vittorio Dapretto, consigliere dell’Istituzione Malcesine Più. «Inoltre molti titolari dei complessi ricettivi si sono guardati bene dall’avvisare i loro clienti della sospensione delle corse. Non credo ne saranno felici. Invece di usare il rifacimento della funivia, molto più bella, come motivo di propaganda abbiamo ottenuto l’effetto contrario». «È indubbio che la chiusura dell’impianto creerà qualche problema ma non è vero che da parte nostra non ci sia stata la dovuta informazione» replica il primo cittadino. In paese tutti sanno che lunedì partiranno i lavori. Se poi qualche albergatore ha preferito non avvisare i suoi clienti il fatto non è certo di nostra pertinenza. Noi abbiamo fatto il possibile per pubblicizzare la chiusura della funivia». Tra gli obiettivi del nuovo impianto (spesa superiore ai 40 miliardi) c’è l’aumento della portata passeggeri, seicento all’ora il triplo rispetto all’attuale, ma anche l’abbattimento delle barriere architettoniche e il miglioramento degli spazi. La stazione a valle sarà dotata di un parcheggio interrato per più di 200 posti auto e avrà nuovi uffici direzionali e strutture di accoglienza in grado di assolvere a tutte le esigenze dell’utenza. A San Michele, la base intermedia, saranno concentrati i macchinari di trazione e le strutture di conforto per i dipendenti (mensa, docce, spogliatoi) mentre la stazione di monte sarà rimodernata con l’aggiunta di un modulo di accoglienza per ospitare centinaia di persone in caso d’improvviso maltempo ma anche offrire situazioni multimediali d’informazione. L’impianto di risalita sarà costantemente tenuto sotto controllo e gestito da quattro differenti computer che visioneranno ogni funzione legata alla sicurezza. Saranno raddoppiati gli organi meccanici più importanti compresi gli argani principali che funzioneranno uno di riserva all’altro mentre gruppi elettrogeni provvederanno a fornire energia elettrica nell’ipotesi di guasto alla rete.

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