È l’unico del lago, ha avuto 11 presidi, è gemellato con un liceo tedesco e propone teatro e sport d’acqua. Il Levi ha cambiato tanti nomi e sulla strada è indicato ancora come Medi

Lo scientifico compie 30 anni

27/01/2007 in Attualità
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Di Luca Delpozzo
Annamaria Schiano

Quest’anno scade il trentes­i­mo anniver­sario del­la nasci­ta del liceo sci­en­tifi­co statale di Gar­da e la scuo­la sta già pro­gram­man­do la cel­e­brazione, che si svol­gerà a fine anno sco­las­ti­co. Per l’occasione una fes­ta pro­por­rà gare sportive con la parte­ci­pazione anche di ex alun­ni, una rap­p­re­sen­tazione teatrale e un concerto.La sto­ria dell’unico liceo sci­en­tifi­co del lago di Gar­da è travagli­a­ta: nato nel 1977 come sede aggre­ga­ta del liceo Fra­cas­toro di Verona, venne ospi­ta­to nel vec­chio edi­fi­cio di piaz­za del munici­pio; nel 1982 venne trasfer­i­to nel nuo­vo com­p­lesso sco­las­ti­co di via Bar­barani. Poi, dal 1989 e per 10 anni, il liceo è diven­ta­to sede stac­ca­ta del Medi di Vil­lafran­ca. Dal 1999 e fino al 2004 ha fat­to parte del polo sco­las­ti­co insieme all’istituto Car­naci­na e al com­mer­ciale Anti.Dal 2004 è sede aggre­ga­ta del liceo sci­en­tifi­co Pri­mo Levi di San Flo­ri­ano. Un lun­go per­cor­so, che ha fat­to perdere il filo anche all’ ammin­is­trazione comu­nale, che non ha anco­ra rin­no­va­to il cartel­lo stradale che indi­ca la scuo­la, né tan­to meno pos­to la tar­ga all’ingresso dell’edificio sco­las­ti­co con il nuo­vo nome: sul­la stra­da prin­ci­pale infat­ti c’è anco­ra l’indicazione per il liceo Medi.Tanti cam­bi­a­men­ti non han­no però fat­to perdere al liceo la pro­pria iden­tità. Gli inseg­nan­ti stori­ci van­no decisa­mente fieri del­la loro scuo­la e ne sot­to­lin­eano con orgoglio la valen­za. Luciano Bitante e Gra­ziel­la Finot­ti inseg­nano let­tere al liceo fin dal­la sua nasci­ta: il pri­mo da 29 anni anni, la sec­on­da da 28. Rac­con­tano: «Ci sono alcu­ni docen­ti che era­no nos­tri allievi, ora sono di ruo­lo qui». Bitante aggiunge: «Persi­no il sin­da­co è sta­to un mio allie­vo. In 30 anni si sono susse­gui­ti 11 pre­si­di diver­si, tre di loro purtrop­po sono man­cati, ma nonos­tante questo abbi­amo man­tenu­to la fisiono­mia del­la sede stac­ca­ta rispet­to alla scuo­la madre». Finot­ti pre­cisa: «Siamo un nucleo con­sis­tente di docen­ti che lavo­ra­no insieme da anni, in questo modo abbi­amo deter­mi­na­to la con­ti­nu­ità del liceo. Conos­ci­amo bene le famiglie, l’ambito sociale e le esi­gen­ze degli alun­ni, molti sono pen­dolari, però han­no servizi buoni».Graziana Van­ti­ni, vicepre­side, o meglio vic­aria del diri­gente sco­las­ti­co Gian Pietro Tioz­zo, in mer­i­to pre­cisa: «Quest’anno c’è sta­to qualche prob­le­ma in più per i trasporti, ma nel com­p­lesso i tem­pi di per­cor­ren­za degli stu­den­ti non super­a­no la mezz’ora per i più lon­tani, che arrivano da San Zeno di Mon­tagna o da Peschiera. I più vici­ni invece arrivano a casa in 10 minuti».Finotti, che è anche respon­s­abile dell’orientamento sco­las­ti­co, spie­ga: «Il nos­tro liceo cer­ca di dare una sol­i­da base cul­tur­ale, tale da affrontare adeguata­mente tut­ti i cor­si uni­ver­si­tari. Questo ci ha clas­si­fi­ca­to un po’ come scuo­la esi­gente, ma ha anche dato il risul­ta­to che nel­la qua­si total­ità gli stu­den­ti super­a­no il test di ammis­sione alle uni­ver­sità». Bitante aggiunge: «Non essendo una scuo­la molto grande, il nos­tro rap­por­to con gli stu­den­ti è diret­to, come il rap­por­to tra stu­den­ti che ven­gono spes­so dagli stes­si pae­si. Qui non abbi­amo mai avu­to episo­di di bullis­mo e ciò ras­si­cu­ra molto i gen­i­tori». Pro­prio oggi scade la preis­crizione al prossi­mo anno sco­las­ti­co. Nell’aula di infor­mat­i­ca siedono davan­ti ai com­put­er gli allievi del­la pri­ma: sono 23 maschi e una ragaz­za di nazion­al­ità cinese, che gli inseg­nan­ti dicono molto bra­va in matem­at­i­ca. Fre­quen­tano il liceo anche molti ragazzi figli di mat­ri­moni misti, con un gen­i­tore ital­iano e l’altro straniero, spes­so tedesco. Bitante al riguar­do sot­to­lin­ea: «Dal 2001 abbi­amo uno scam­bio cul­tur­ale con un liceo tedesco, il Leib­niz Gym­na­si­um di Bad Schwartau, vici­no a Lubec­ca al con­fine con la Dan­i­mar­ca. Ogni anno gli stu­den­ti ven­gono ospi­tati nelle famiglie tedesche e vicev­er­sa. Pre­sup­pos­to del­lo scam­bio è che siano ragazzi che stu­di­ano il latino».Molte sono anche le attiv­ità com­ple­men­tari orga­niz­zate dal­la scuo­la, in pri­ma fila il teatro, con un grup­po di attori che viene cos­ti­tu­ito ad inizio anno e che mette in sce­na una recita pri­ma di e un sec­on­do spettcao­lo a fine anno sco­las­ti­co. «Con il teatro», spie­ga Finot­ti, «gli stu­den­ti impara­no ad esprimer­si artis­ti­ca­mente e si avvic­i­nano ad alcu­ni autori impor­tan­ti». È in quel momen­to che entra una col­le­ga e mostra le foto del mat­ri­mo­nio del­la figlia. Gra­ziel­la Finot­ti qua­si si com­muove e ne chiede una copia ricor­do: sia la sposa che il fratel­lo sono sta­ti suoi allievi.

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