venerdì, Aprile 19, 2024
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È l’unico del lago, ha avuto 11 presidi, è gemellato con un liceo tedesco e propone teatro e sport d’acqua. Il Levi ha cambiato tanti nomi e sulla strada è indicato ancora come Medi

Lo scientifico compie 30 anni

Quest’anno scade il trentesimo anniversario della nascita del liceo scientifico statale di Garda e la scuola sta già programmando la celebrazione, che si svolgerà a fine anno scolastico. Per l’occasione una festa proporrà gare sportive con la partecipazione anche di ex alunni, una rappresentazione teatrale e un concerto.La storia dell’unico liceo scientifico del lago di Garda è travagliata: nato nel 1977 come sede aggregata del liceo Fracastoro di Verona, venne ospitato nel vecchio edificio di piazza del municipio; nel 1982 venne trasferito nel nuovo complesso scolastico di via Barbarani. Poi, dal 1989 e per 10 anni, il liceo è diventato sede staccata del Medi di Villafranca. Dal 1999 e fino al 2004 ha fatto parte del polo scolastico insieme all’istituto Carnacina e al commerciale Anti.Dal 2004 è sede aggregata del liceo scientifico Primo Levi di San Floriano. Un lungo percorso, che ha fatto perdere il filo anche all’ amministrazione comunale, che non ha ancora rinnovato il cartello stradale che indica la scuola, né tanto meno posto la targa all’ingresso dell’edificio scolastico con il nuovo nome: sulla strada principale infatti c’è ancora l’indicazione per il liceo Medi.Tanti cambiamenti non hanno però fatto perdere al liceo la propria identità. Gli insegnanti storici vanno decisamente fieri della loro scuola e ne sottolineano con orgoglio la valenza. Luciano Bitante e Graziella Finotti insegnano lettere al liceo fin dalla sua nascita: il primo da 29 anni anni, la seconda da 28. Raccontano: «Ci sono alcuni docenti che erano nostri allievi, ora sono di ruolo qui». Bitante aggiunge: «Persino il sindaco è stato un mio allievo. In 30 anni si sono susseguiti 11 presidi diversi, tre di loro purtroppo sono mancati, ma nonostante questo abbiamo mantenuto la fisionomia della sede staccata rispetto alla scuola madre». Finotti precisa: «Siamo un nucleo consistente di docenti che lavorano insieme da anni, in questo modo abbiamo determinato la continuità del liceo. Conosciamo bene le famiglie, l’ambito sociale e le esigenze degli alunni, molti sono pendolari, però hanno servizi buoni».Graziana Vantini, vicepreside, o meglio vicaria del dirigente scolastico Gian Pietro Tiozzo, in merito precisa: «Quest’anno c’è stato qualche problema in più per i trasporti, ma nel complesso i tempi di percorrenza degli studenti non superano la mezz’ora per i più lontani, che arrivano da San Zeno di Montagna o da Peschiera. I più vicini invece arrivano a casa in 10 minuti».Finotti, che è anche responsabile dell’orientamento scolastico, spiega: «Il nostro liceo cerca di dare una solida base culturale, tale da affrontare adeguatamente tutti i corsi universitari. Questo ci ha classificato un po’ come scuola esigente, ma ha anche dato il risultato che nella quasi totalità gli studenti superano il test di ammissione alle università». Bitante aggiunge: «Non essendo una scuola molto grande, il nostro rapporto con gli studenti è diretto, come il rapporto tra studenti che vengono spesso dagli stessi paesi. Qui non abbiamo mai avuto episodi di bullismo e ciò rassicura molto i genitori». Proprio oggi scade la preiscrizione al prossimo anno scolastico. Nell’aula di informatica siedono davanti ai computer gli allievi della prima: sono 23 maschi e una ragazza di nazionalità cinese, che gli insegnanti dicono molto brava in matematica. Frequentano il liceo anche molti ragazzi figli di matrimoni misti, con un genitore italiano e l’altro straniero, spesso tedesco. Bitante al riguardo sottolinea: «Dal 2001 abbiamo uno scambio culturale con un liceo tedesco, il Leibniz Gymnasium di Bad Schwartau, vicino a Lubecca al confine con la Danimarca. Ogni anno gli studenti vengono ospitati nelle famiglie tedesche e viceversa. Presupposto dello scambio è che siano ragazzi che studiano il latino».Molte sono anche le attività complementari organizzate dalla scuola, in prima fila il teatro, con un gruppo di attori che viene costituito ad inizio anno e che mette in scena una recita prima di Natale e un secondo spettcaolo a fine anno scolastico. «Con il teatro», spiega Finotti, «gli studenti imparano ad esprimersi artisticamente e si avvicinano ad alcuni autori importanti». È in quel momento che entra una collega e mostra le foto del matrimonio della figlia. Graziella Finotti quasi si commuove e ne chiede una copia ricordo: sia la sposa che il fratello sono stati suoi allievi.

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