venerdì, Aprile 26, 2024
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Dalla ricerca di Brogiolo un innovativo parco multitematico. Preziose scoperte durante gli scavi del docente di Polpenazze

Mosaici e monete antiche sotto la rocca di Garda

Gian Pietro Brogiolo, docente di archeologia medioevale dell’Università di Padova, nato (e residente) a Polpenazze, dove tra l’altro si è presentato come candidato sindaco, ha fatto il quadro della situazione della campagna di scavi condotta sulla sponda veronese del lago. «Grazie alle indagini effettuate in questi ultimi anni -dichiara Brogiolo-, adesso abbiamo un quadro più preciso di quanto avvenuto dal punto di vista urbanistico sulla rocca di Garda dal quinto al decimo secolo dopo Cristo. Oltre alla chiesa di epoca Gotica, con parte dell’abside e del banco presbiteriale, e il recupero di uno stupendo frammento di mosaico, con una spirale fatta di tessere musive bianche e rossonere, abbiamo rintracciato le fondamenta di un grande edificio pubblico e una serie di case private, di cui una interamente scavata, ampia circa 70 metri quadrati. L’ipotesi più credibile è che fossero usate per motivi strategico-militari o di sostegno economico al palazzo e alla chiesa». Brogiolo sta cercando di capire la vecchia mappa del territori. «I nostri scavi – prosegue – hanno interessato un’area di circa 500 metri quadrati. Sono venuti alla luce anche i resti di un bellissimo affresco e alcune monete. Spiccano, in particolare, un tremisse aureo dell’imperatore bizantino Zenone del quinto secolo d.C e due denari d’argento emessi da Cremona nel dodicesimo secolo e dal Ducato visconteo nel quindicesimo». La campagna proseguirà l’anno prossimo. La rocca, che ospita l’eremo dei camaldolesi, ha accolto nel periodo avanti Cristo i primi contadini, poi le aristocrazie dell’Età del rame e i portatori del Vaso campaniforme, quindi i Veneti antichi, con le capanne di argilla e frasche. Infine i Barbari, Longobardi e Franchi, gli Scaligeri ed Ezzelino da Romano, i Visconti e i Veneziani, Italiani e Austriaci. I Comuni rivieraschi della zona (Garda, Bardolino, Lazise, Torri, Cavaion e Costermano) hanno già dichiarato la loro disponibilità a dare vita a un innovativo parco multitematico, imperniato sulla ricerca condotta da Brogiolo. «Ci sono le premesse per valorizzare il patrimonio storico, così da interessare quel 20-30 per cento di turisti sensibili ai richiami del territorio – aveva spiegato il professore ai sindaci-. Siamo troppo abituati a pensare ad un parco archeologico come una struttura chiusa, visitabile ad orari. Qui invece possiamo puntare su un’area aperta, con un progetto realizzabile in compartecipazione tra pubblico e privato». L’idea è creare una serie di itinerari, comprendenti le incisioni rupestri tra Garda e Torri, le gallerie della grande guerra, i santuari e le chiese, l’ambiente naturalistico, i centri storici e, appunto, il parco archeologico, attraverso una ricostruzione accurata degli insediamenti.

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